“Abbiamo sempre vissuto nel castello” – Shirley Jackson


Voto: 4,5 stelle / 5

“Abbiamo sempre vissuto nel castello” è un thriller psicologico di Shirley Jackson scritto nel 1962, pubblicato da Adeplhi nel 2009 nella traduzione di Monica Pareschi. Dal 2018 è anche un film, che in Italia porta il titolo “Mistero al castello Blackwood”.

Trama di Abbiamo sempre vissuto nel castello

La storia è narrata dal punto di vista di Merricat, che vive insieme alla sorella maggiore Constance e allo zio Julian nella stessa casa in cui sei anni prima è stata avvelenata, mezza famiglia. Da allora Constance non ha mai lasciato la casa ed è solo Merricat a scendere in paese per la spesa, affrontando il malvolere dei paesani. L’equilibrio di Merricat è costruito su riti, incanti e fantasia, e viene incrinato dall’arrivo del cugino Charles, per rompersi poi del tutto in seguito a un incidente.

“Un sortilegio imperfetto, o usato male, avrebbe attirato altre sciagure sulla nostra casa”

Tutto il Male che la casa ha catalizzato fino a quel momento si riversa quindi sulle due sorelle, che hanno ora bisogno di un posto in cui vivere ed essere felici.

Recensione

Durante la narrazione aleggia continuamente il sospetto. Merricat si scaglia con odio su qualsiasi cosa possa mettere in pericolo il suo equilibrio.

Protagonista assoluta della storia è la casa (che non è un castello. Verrà vista come un castello, un torrione, una fortezza solo in seguito all’incidente). La casa è viva perché soffre, ospita, accoglie, geme, digerisce e anche decide chi respingere.

“(…) io avevo evitato di dirglielo perché speravo che la casa, ferita, lo rigettasse di sua iniziativa”

Il ritmo scorre veloce, nonostante, fondamentalmente, accada ben poco. Appena iniziato a dubitare dell’attendibilità della narrazione di Merricat, la tensione della lettura mira a capire la versione completa dei fatti, a cercare di capovolgere i punti di vista, a uscire dalla casa e cogliere l’oggettività del contesto.

“Il tempo si stava esaurendo, stringeva la casa in una morsa, mi schiacciava. Pensai che forse era arrivato il momento di spaccare la grande specchiera nell’atrio (…)”

Dai tempi della versione Netflix de “L’incubo di Hill House” ero molto incuriosita da questa autrice e “Abbiamo sempre vissuto nel castello” è arrivato grazie alla lettura condivisa del gruppo Facebook Il tinello letterario. Consiglio di avvicinarsi a Shirley Jackson senza preconcetti e senza aspettarsi un’azione incalzante anche se è citata da Stephen King come suo modello. Se piacciono le atmosfere gotiche, inoltre, l’autrice non deluderà. Anche nel finale apparentemente sospeso.

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