“Allora resta” – Mariella Fiore


Voto: 5 stelle / 5

“Allora resta” è il primo romanzo di Mariella Fiore, pubblicato da Ianieri edizioni a giugno 2021 nella collana Forsythia. si potrebbe definire romanzo sentimentale ma è molto di più: è un percorso di formazione attraverso gli strappi, la lontananza, le promesse. È una storia di relazioni, mancate o forzate. È il racconto di come ci si prova ad adattare alla vita.

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea in omaggio.

Trama di Allora resta

Siamo negli anni ‘50 nel paese di Aria, un paese “a picco sul mare”. Tutto parte da due bambini, Amos e Clara, che si promettono amore eterno. Gli equilibri delle loro famiglie vengono sconvolti da una tragedia che colpisce il paese. Le maglie delle relazioni si allargano tanto da cominciare a mostrare la verità che ci sono dietro: verità di persone semplici che hanno provato ad accettare quello che la sorte ha riservato per loro, mettendo a tacere una parte di sè.

Amos e Clara vengono separati e il destino si mette a tramare contro la loro voglia di stare insieme, giocando con casualità e dinamiche inaspettate.

Ma quanto valgono le promesse fatte da bambini? Hanno una data di scadenza? Si può sempre sperare di scegliere una vita che ci assomiglia? C’è sempre una seconda possibilità?

Recensione

La scrittura di Mariella Fiore è piena di amore per i suoi personaggi. Scivola carezzevole e con voce dolce, piena di rispetto Per le loro debolezze e molto vicina al lettore.

Ho trovato l’intreccio rocambolesco solo in apparenza. Presto si comprende che rispecchia la grande sensibilità dell’autrice per tutti quei “se” che vediamo nella nostra vita, senza i quali saremmo diventati altro: se ne avessimo parlato, se fossi rimasta, se mi avesse risposto.

“Da quando è morto lei ha perso il filo e va avanti avvolgendo il gomitolo sbagliato“

Non posso non nominare il fatto che il paese immaginario di Aria è ispirato a un Comune del mio Abruzzo, Vasto, facilmente ricostruibile sin dalla presenza della piazza dedicata al poeta Gabriele Rossetti. I personaggi corollario, inoltre, specie i più anziani, si esprimono in dialetto abruzzese. Questo aiuta a voler bene ad Aria e a sentire la voce dei suoi abitanti. Le vogliamo bene anche quando capiamo che un bar di paese può essere troppo piccolo per una ventenne ambiziosa e vulcanica.

“Tanta fatica a cercare di crescere per poi rendersi conto che la cosa più bella che possa capitare è quella di restare bambini”

Ci stringiamo ai personaggi sia quando il mare infuria su di loro sia quando li culla; quando il tempo li distrugge e poi li ricostruisce, quando non è troppo tardi per chiedere scusa. Gli vogliamo talmente bene che ci troviamo a pregare per un lieto fine, perché se lo avranno loro possiamo segretamente sperare anche noi nel nostro.

Consigliato!

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