“Cuore di rabbia” – Marina Visentin


Voto: 4 stelle / 5

“Cuore di rabbia” di Marina Visentin (Sem 2021) è un bel giallo che vira moltissimo al noir e che arriva dritto al lettore, tenendolo avvinghiato alla pagina dall’inizio alla fine. Il libro è in uscita nelle librerie il 13 maggio. Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale in anteprima.

Trama di Cuore di rabbia

L’ambientazione è quella di una Milano spesso piovosa e avvolta dalla nebbia almeno quanto lo è il cuore della protagonista, Giulia Ferro: un vicequestore che da questa città si è allontanata per lasciarsi alle spalle un carico troppo pesante, e che adesso vi fa ritorno sperando di chiudere il cerchio e trovare finalmente una pace.

Milano è cambiata negli anni della sua lontananza: fisicamente, socialmente, economicamente. E la gente muore, a Milano, in omicidi che sovente maturano in ambienti agiati e insospettabili: come quello in cui Giulia si trova a indagare, e che ha a che fare con la scomparsa della suocera di un assessore regionale noto per aver trascorso gran parte della sua attività politica cambiando partiti e bandiere.

Ma a tormentare Giulia, che pensa troppo e dorme poco, c’è anche un cold case appartenente al suo passato: l’omicidio di un’amica e compagna di università, avvenuto in circostanze misteriose sulle quali gli inquirenti non sono mai riusciti a fare piena luce. Oltre all’indagine ufficiale, quindi, Giulia ne inizierà una privata che la condurrà fra il Lago Maggiore e il lago d’Orta, nella zona dov’è nata e cresciuta: e dov’è cresciuto il suo cuore di rabbia, i cui battiti sono ora tanto forti da tenerla sveglia la notte.

Recensione

Una storia densa, questa, profonda nello scandaglio psicologico e minuziosa nell’ambientazione. Da appassionata del genere ho ritrovato echi non solo di un certo noir metropolitano di matrice italiana, ma anche di letture francesi, nordiche e statunitensi. Questo costituisce un grosso punto a favore dell’autrice, che dimostra di avere “mestiere” nel senso non solo di tecnica ma anche di formazione.

L’architettura della trama è ben congegnata e l’indagine “tiene” perfettamente. I ritmi sono serrati ma ben scanditi, e gli eventi si susseguono perfettamente concatenati come tante piccole parti di una composizione equilibrata e coerente.

Marina Visentin scopre lentamente le carte dell’indagine, incastonando abilmente gli indizi nella narrazione e conducendo il lettore passo per passo fino alla risoluzione finale.

È un noir che consiglio a tutti gli amanti del genere, ovviamente, ma anche a chiunque abbia voglia di entrare in una storia sostanziosa e incalzante.

L’ultima nota di merito la vorrei ancora dedicare a Milano, magistralmente descritta come specchio degli stati d’animo della protagonista. E alla fine lascio proprio lei, Giulia: amara e delusa dalla vita, ma mai stanca di mettersi dalla parte della giustizia; provata dal passato, ma sempre combattente quando si tratta di cercare la verità. Impossibile non essere solidali con lei, e impossibile non abbracciare il suo cuore: arrabbiato, ma anche tanto, tanto grande.

Lara Mei

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