“Donne di gesso” – Valeria Masciantonio


Voto: 5 stelle / 5

“Donne di gesso” è un romanzo della giornalista Valeria Masciantonio pubblicato da Ensemble nel 2019. È un piccolo gioiello su cui è incastonato un Abruzzo mistico e contadino del primo Novecento, dove fede e superstizione si mischiano con la realtà.

Trama di Donne di gesso

Questa saga famigliare è ambientata a Gesso, che nella realtà è Gissi. È il paese sulle colline teatine in cui l’autrice è nata e che ricava il suo nome dalle cave di gesso da cui trae il suo motore economico principale.

“«Tu sei nata per fare la mamma»

«Anche voi siete stata una brava mamma»

«Io? No, Giuseppina, tu sarai più brava di me. Quando ero giovane io non c’era tempo per essere brave mamme. Si faticava e basta»”

Il romanzo si apre e si chiude con Càrmina, che conosciamo sin da piccola e che seguiamo come donna, moglie, madre e poi nonna. Càrmina dà origine a una compagine di donne forti e mistiche, in forte connessione con la natura e con loro stesse. Nella sua famiglia è sepolto un segreto un segreto di cui prenderà consapevolezza solo alla fine.

Recensione

In una narrazione pulita e lineare vediamo svolgersi i corsi e ricorsi storici che interessano la famiglia di Càrmina. Nel giro di poche pagine (165) ho potuto affezionarmi tanto ai personaggi ruvidi quanto a quelli più passionali, perché secondo me si percepisce l’amore con cui sono stati creati.

Ci viene dato il privilegio di spiare attraverso uno scorcio della condizione femminile nella prima metà del Novecento. Le storie dei personaggi narrati in “Donne di gesso” si muovono in un contesto contadino in cui la rispettabilità era al primo posto e il matrimonio un modo per sistemarsi, molto vicino a un contratto di lavoro. Interessantissima e a me sconosciuta è la figura dell’ambasciatore, tramite cui le fanciulle venivano chieste in sposa. Opporsi alla possibilità di un matrimonio significava il disonore anche se la rinuncia era motivata dalla mancanza di amore. Le donne di questo libro, consanguinee, iniziano a compiere scelte per la loro vita a costo delle ripercussioni sociali.

“A un tratto, non le importò più niente di ciò che pensava la gente attorno a lei (…). La sua vita le si dispiegò davanti carica di opportunità, oltre quella mezza collina bruciata. (…) Era libera.”

Ho conosciuto questo romanzo perché è stato scelto per la lettura condivisa del mese di maggio del gruppo di lettura EquiLibro di Pescara e lo consiglio a tutti quelli che amano le saghe famigliari. Chi ha amato il più noto “Portami dove sei nata” di Roberta Scorranese, dall’ambientazione simile, amerà anche “Donne di gesso”.

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