“E avrai sempre una casa” – Piero Malagoli


Voto: 4 stelle / 5

“E avrai sempre una casa” è un romanzo di Piero Malagoli che Spartaco edizioni ha pubblicato nella collana Dissensi nel 2019. E’ stato selezionato tra i 12 finalisti all’ultimo Premio biennale Neri Pozza, nel 2017. Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea inviata in omaggio.

Trama di E avrai sempre una casa

Arkansas, seconda metà dell’ottocento, Kayla McMath ha quattordici anni, vive nell’Ozark dove la sua famiglia ha in concessione una fattoria. Quando sua madre, Amy Paige, muore di parto, dopo aver dato alla luce la piccola Reese, Kayla diventa la donna di casa. Dovrà crescere in fretta: la vita ha in serbo prove molto dure per lei. A darle forza saranno il ricordo di sua madre e il libro dei salmi su cui le ha insegnato a leggere.

Recensione

La scrittura di Piero Malagoli è semplice, diretta, efficace nel trascinare chi legge nella disperazione di Kayla, in quella di suo padre e dei suoi fratelli. La narrazione tiene sulle spine, solo in alcuni punti il ritmo è un pò calante, come se qualche descrizione fosse superflua.

Kayla è un personaggio straordinario: quante insegnamenti si hanno dal coraggio e dagli errori di questa ragazzina. La sua forza è in un libro: per un lettore è piacevolissimo seguire le vicende di un personaggio che comprende la magia della parola scritta e ne fa bussola di vita, ci si sente in ottima compagnia. E’ una ragazzina con un gran cuore, ma verso la sua solida fede si nutre un pò di timore, come di ogni certezza incrollabile. Il suo è un giudizio che si nutre di sterili “così sia”, offuscato dall’assenza di “perché”.

Malagoli affronta con “educazione” temi complessi come la religione e il razzismo, lo fa in punta di piedi mettendo il lettore al posto di Kayla: non si può giudicare questa ragazzina che fa da madre a sua sorella, che prepara da mangiare ai suoi uomini di ritorno dai campi, che ha letto un solo libro, quello su cui ha imparato a leggere. Non si può giudicare chi non ha scelta e, leggendo le sue vicissitudini e la forza con cui le affronta senza scoraggiarsi, si impara(si spera!) a fermarsi sempre un attimo prima di muovere accuse.

“Kayla si voltò e guardò verso la fattoria…..Le parve insolito guardarla da lì. Si sentiva fuori posto, così lontana, ma allo stesso tempo le sembrava di osservare dall’esterno un luogo in cui era stata a lungo rinchiusa. Non come una prigione, ma una tana, lasciata dopo un letargo invernale.”

Le descrizioni di Malagoli sono dipinti, ogni parola è un pennello che fa da guida tra questi paesaggi innevati. Molto bella la copertina: tutto quell’azzurro trasmette calma, la calma domestica, sotto quel cielo quella casa, con la sua miseria, sembra la più bella del mondo.

Consigliato a chi ama i romanzi “familiari”.

Commenti