“Fango rosso” – Rino Mazzanti


Voto: 3,5 stelle / 5

Fango rosso” (Haiku edizioni 2020) è un thriller dai risvolti esoterici consigliato a chi ama lo stile dialogico e le sfumature pulp. Ringraziamo l’ufficio stampa per la copia digitale omaggio.

Trama di Fango rosso

“Fango rosso” inizia dal rapimento di una giornalista che indaga sulle misteriose morti di giovani donne impiegate presso una multinazionale americana di trattamento dell’alluminio. Il fango rosso è il prodotto di scarto dell’industria, altamente tossico, i suoi componenti sono stati trovati nel corpo delle vittime. Tra loro la madre di Lou, discendente di una stirpe di pirati dei Caraibi entrati in possesso di un libro dai poteri magici: il “Big Coin”.

E qui la trama si infittisce, collegando le morti a riti ancestrali, a sette secolari con brame di potere. È proprio il potere, simbolicamente collegato al libro magico, che fa emergere la vera natura delle persone; ovviamente, trattandosi di un giallo, si racconta di bene contro male e, in questo romanzo appare chiaro come il potere gestito da persone malvagie porta a morte e distruzione mentre, nelle mani dei buoni, conduce ad amore e salvezza. Ma in fin dei conti, citando Nesbø, è questa la funzione del thriller: ricordare che il male può essere sconfitto.

Recensione

La narrazione di “Fango rosso” è divisa in due parti molto diverse tra loro, nel complesso si tratta di un romanzo dalla costruzione cinematografica, con dialoghi incalzanti e scene rocambolesche, molto “americane” – lo è anche l’ambientazione. Dicevo, la prima parte di ricostruzione dei fatti fino al rapimento è dialogica, il discorso diretto tra i narratori che cambiano nelle varie scene; non è stato sempre facile, per me, seguire l’ingresso dei vari attori, dato che non erano introdotti da nessun tipo di narratore. Mi ha messo un po’ in difficoltà il continuo cambio dei tempi verbali all’interno della stessa scena, forse una scelta deliberata dell’autore, ma io, che ho i miei problemi coi dialoghi, ho faticato un po’ a ricostruire le dinamiche.

Il registro della seconda parte cambia totalmente, entra un narratore onnisciente e i dialoghi diminuiscono: ecco, lì sono riuscita a seguire agilmente la trama fino alla soluzione del mistero.

Nel complesso, il romanzo è piacevole e la storia – un po’ pulp – articolata al punto giusto.

Chiara Carnio

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