“Fiori dalla cenere” – Kate Quinn


Voto: / 5

“Fiori dalla cenere” di Kate Quinn (ed. Nord 2017) è una compagnia piacevole e intelligente con cui trascorrere qualche pomeriggio forzatamente casalingo. E’ il romanzo d’esordio della californiana Kate Quinn. Dopo un anno in testa alle classifiche americane, è stato poi tradotto in 27 Paesi con un successo globale. Racconta le storie di due donne dalla prima guerra mondiale a subito dopo la seconda, intrecciando eventi storici e vicende personali.


Trama di Fiori dalla cenere

fiori-dalla-cenere-copertinaFiori dalla cenere è un romanzo storico basato sulle azioni di spionaggio della cosiddetta Rete di Alice, una rete femminile di spie francesi che durante la Prima Guerra Mondiale riferirono informazioni sulle operazioni tedesche con un’efficienza tale da far loro riconoscere diverse medaglie di riconoscimento del valore militare.

Fiori dalla cenere si apre nel 1947, molti anni dopo la Prima Guerra Mondiale. Facciamo subito la conoscenza di Charlie St Clair, una giovane americana in viaggio in Europa con la madre per risolvere in una discreta clinica svizzera il classico “problemino”, ancora alle prime settimane, che non si addice ad una giovane della buona società.

Né la madre, determinata a chiudere in fretta la questione, né tantomeno il padre, ricco imprenditore, hanno riflettuto su quali fossero i reali desideri di Charlie e soprattutto sui motivi che l’avessero portata a comportarsi in maniera così lontana dalla sua educazione: le pagine del libro ci porteranno a scoprire che non è stata leggerezza la sua, ma disperazione e incertezza precipitate su di lei al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Charlie si trova di fronte ad un’Europa ancora martoriata dal conflitto, e forse è proprio questa spossatezza che vede intorno a sé ad aiutarla a scuotersi e a sfuggire al controllo della madre per iniziare la folle ricerca di una persona che non conosce e di cui ha solo nome e indirizzo appuntati su un foglietto: Evelyn Gardiner, Hampson Street 10, Pimlico, Londra.

Evelyn Gardiner nel 1947 è una vecchia pazza che accoglie Charlie puntandole addosso una pistola, ma nel 1915 era un’insospettabile impiegata balbuziente, in cui solo l’occhio esperto del capitano Cameron riuscì a scorgere la tempra della spia.

“Doveva avere più o meno la mia età quand’era finita nei guai come me, solo che si trovava in una città occupata e piena di nemici che l’avrebbero messa davanti ad un plotone di esecuzione, se avessero saputo per chi lavorava davvero”

Sia Charlie che Eve sono alla ricerca di una risposta dalla Storia: Charlie non si arrende alla misteriosa scomparsa dell’amata cugina Rose, data per deceduta in circostanze poco chiare, ed Eve dopo vent’anni ancora non trova pace dal senso di colpa per la morte di Louise de Bettignies, personaggio realmente esistito, causata da René Boredelon, un odioso collaborazionista che lei crede morto.

Recensione

Intrecciando le due vicende senza mai farci perdere il filo, grazie anche ad un linguaggio attuale e una sintassi scorrevole (merito certamente anche della traduttrice Anna Ricci), l’autrice ci porta insieme a Charlie ed Eve alla ricerca della verità e soprattutto della vendetta verso chi ha favorito l’orrore nel proprio Paese collaborando col nemico durante entrambe le guerre.

Il romanzo di Kate Quinn narra azioni di guerra attraverso il filtro dell’animo femminile, rendendo ad esso giustizia: è uno spirito più sensibile e più delicato di quello maschile, ma non per questo più frivolo o meno coraggioso e violento.

Le reti di spionaggio non sono note quanto altri eroi di guerra, forse per la loro caratteristica intrinseca di agire nell’ombra, ma con Fiori dalla cenere viene alla luce in tutta la sua forza la devozione per la Patria di ragazze da cui nessuno si sarebbe aspettato nulla di più di una vita “per bene”, e che invece hanno rischiato la vita e, peggio, la tortura per il proprio Paese.

Consigliato a chi ama i romanzi storici in cui la narrativa prevale sulla componente didattica. Sarà certamente gradito al pubblico femminile oltre che a quello maschile interessato a comprendere l’animo femminile.

Maria Beatrice Böhm

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