“Il diario del vampiro. Il ritorno” – Lisa Jane Smith


Voto: 2 stelle / 5

Continuo a credere che chi abbia scritto la sceneggiatura del telefilm abbia solo letto il titolo del libro a cui è ispirato. “Il Diario del Vampiro: il Ritorno” appartiene a una trilogia scritta da Lisa Jane Smith e pubblicata tra il 2009 e il 2011 da Newton Compton Editori.

Appartiene al genere urban fantasy e – anche se non ho ancora capito bene il motivo – in Italia ognuno dei tre libri è stato diviso in due. Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Il diario del vampiro. La lotta” e “Il diario del vampiro: La maschera. Fantasmi. Luna piena. Destino“.

Trama de Il diario del vampiro. Il ritorno

Abbiamo lasciato Elena che era appena risorta dal mondo dei morti, e adesso è come una bambina che deve di nuovo imparare a far tutto. Non sa neanche parlare, e per “conoscere” una persona la bacia. Ma c’è una nuova minaccia all’orizzonte, che questa volta  non mira solo a loro ma a tutta la comunità.

In tutto ciò, Stefan crede di poter tornare umano e con questa speranza verrà rinchiuso in una prigione nel Mondo Sotterraneo. Quindi Damon, Elena, Bonnie e Meredith organizzeranno una spedizione in quest’altra dimensione per poterlo salvare, mentre Matt e la proprietaria della pensione in cui alloggiava Stefan rimangono a Fell’s Church per cercare di salvare quante più persone possibili.

Recensione

Sinceramente: non mi è piaciuto. Scorre molto lentamente, alcuni passaggi non sono spiegati bene, come se mancassero dei pezzi. Le scene realmente degne di note sono pochissime (cosa che non si può dire invece del telefilm).

Questo è l’ultimo libro che la scrittrice originaria ha scritto, prima che al suo posto venisse assunta una ghost writer, in quanto stava dando una piega al triangolo amoroso che alla casa editrice non piaceva e che lei rifiutava di voler modificare.

In questo libro l’antagonista principale sono i kitsune, dei demoni volpe che infettano le persone portandole a compiere gesti estremi. Come ho già accennato in precedenza, però, nel telefilm non vengono mai neanche menzionati.

Non ho purtroppo altro da scrivere, in quanto il libro non mi ha entusiasmata ma mi sento in colpa a lasciarlo a metà. Posso solo dire che lo sconsiglio a chi ha amato la saga televisiva e in generale consiglio la lettura solo a chi vuole un po’ svagarsi, ma senza nutrire grandi aspettative.

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