“Il grande Iuba” – Saverio Giannini


Voto: 4 stelle / 5

Abbiamo letto “Il grande Iuba” di Saverio Giannini, pubblicato da Giacovelli editore nel 2022. Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale inviata in omaggio.

Saverio Giannini è già l’autore, nel 2021, di un altro romanzo tematico, “L’uomo sole” di cui vi parlerò nella prossima recensione, perché meritevole di una nota degna d’autore. Saverio Giannini spicca nelle parole come un canto disperato in un ambiente asettico ma desideroso di presenza umana.

“Iuba è una parola che non esiste. L’ho inventata io. E’ nata per errore. Non significa nulla e per questo ha un’infinità di significati. La prima volta l’ho pronunciata alla morte di mio padre ed è subito riuscita a farmi stare meglio. Poi è divenuta qualcos’altro: una carezza inaspettata, un’esplosione di emozioni. Il mio inno alla libertà!”

Trama de Il grande Iuba

“Il grande Iuba” è scritto in modo speciale: poche, condensate pagine trasformano un breve racconto in una poesia amara e reale. Si tratta di un lungo racconto che con forza e intelligenza illumina con le sue parole, dando speranza dei sogni, in una realtà in cui poesia e speranze si sono ormai perse da tempo immemorabile.

Un disincantato spaccato del mondo di oggi: la scrittura dell’autore è avvezza al dialogo corale, al confronto e raffronto con utenti che spesso leggono l’animo ancor prima di aver letto le pagine vergate. Saverio Giannini usa la specchiera come forma di cattura e personifica noi tutti in Libero, un ragazzo comune, ma unico.

Libero è complesso e complessato limpido e frustrato dalla propria immagine riflessa nell’uomo, rifiutato dalla pochezza e superficialità di una società sincopata e aritmica. Una società sterile e tuttologa, ignorante e ipercolta nella velocità di un bit. Autoproclamatasi la società della cultura, non sa riconoscere il talento naturale delle cose.

Recensione

Questo romanzo raffronta le capacità e le inclinazioni proprie di un talento, contro le aspirazioni del mondo del lavoro, spalanca gli occhi mostrandoci amori sterili e di forza immane, ci fa assaporare il dolore e avere disgusto per il piacere, ci dimostra che l’uomo non ha solo istinti animali. Elevati ad esseri pensanti l’autore, ci sferza il viso con la verità di un racconto che ci abbraccia affettuosamente, insegnandoci ad assorbire in maniera repentina e penetrante le profondità abissali del suo libro.

L’autore non ha necessità di essere lodato o il suo racconto debba essere descritto sarà l’autore stesso a fornirci, grazie anche alla sua capacità professionale oratoria e educatrice, tutti i mezzi per esprimere personalmente un grido di gioia, dolore e stupore.

Un romanzo che consiglierei a tutti quelli che credono in se stessi, a tutti coloro che credono di saper scrivere, a tutti quelli che non credono, ma lo fanno solo per il piacere di farlo.

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