“Il quaderno di Maya” – Isabelle Allende


Voto: 5 stelle / 5

Solo Isabelle Allende avrebbe potuto essere capace di raccontare con tanta delicatezza una storia così dolorosa e triste, senza mai scadere nel patetico, nel suo romanzo diaristico Il quaderno di Maya. Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Paula, “Il gioco di Ripper, “La casa degli spiriti, “Lungo petalo di mare”, Le donne dell’anima mia e “Oltre l’inverno.


Copertina "Il quaderno di Maya"Recensione de Il quaderno di Maya

Dalla sua penna nasce Maya una ragazzina ribelle dall’infanzia non facile e tormentata, che nel corso dell`adolescenza ,dopo la morte di quello che lei chiama Popo , una specie di nonno adottivo, inizia un tremendo cammino che la porterà alla perdizione totale, fino a conoscere gli aspetti più aberranti della vita: la dipendenza dalle droghe e tutti i mezzi, leciti e no, per riuscire a procurarsele.

In questo scenario cosi drammaticamente nero, c´è spazio per una dimensione umana, per una sorta di fratellanza che si crea fra disperati che si concedono aiuto vicendevole nelle difficoltà. E come spesso accade nei romanzi della Allende ecco comparire la figura di una nonna che gestisce le fila dell´intero scenario, con  la consapevolezza di chi ha conosciuto la vita e le sue asperità.

Sarà la nonna a trovare per Maya la strada per uscire dal tunnel nel quale lei era entrata, permettendole di conoscere una realtà assolutamente nuova , dove alla base di tutto ancora vigono i rapporti umani autentici e sinceri, dove tutto scorre senza preoccuparsi del tempo. Ed è proprio in questo posto apparentemente dimenticato da tutti , circondata dall’affetto sincero di persone che puntano all’essenza piuttosto che all’apparenza, che Maya imparerà a conoscere sé stessa e troverà la forza per raccontare il suo passato, vivere il suo presente e sognare il suo futuro.

Maya riscoprirà i sentimenti  più semplici e autentici, si impegnerà per diventare una persona migliore e nel suo percorso non mancheranno i colpi di scena che daranno un altro  colore alla sua nuova vita, imparando che “è assurdo credere solamente in ciò che si può dimostrare.”

Della stessa autrice potete leggere anche la recensione di Oltre l’inverno.

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