“Il treno” – Georges Simenon


Voto: 5 stelle / 5

“Il Treno” di Georges Simenon (Gli Adelphi 2020) è un piccolo capolavoro di centocinquanta pagine, nel quale convergono narrativa e romanzo storico. Dello stesso autore abbiamo recensito anche “Marie la strabica“, “Il dottor Bergelon“, “Maigret si sbaglia“, “Pietr il Lettone” e “Maigret e il corpo senza testa”.


Trama de Il treno

il-treno-copertinaUn incipit ricco di particolari che in modo diretto e delicato riesce a farci immergere, fin dalle prime parole, all’interno del racconto.

La storia di una famiglia normale, di Marcel e Jeanne e della loro vita turbata dalla guerra e dal senso di inettitudine che questa genera nell’animo dell’uomo.

La storia di una fuga, la descrizione dell’attesa, del distacco umano, della speranza e dell’annientamento.

Marcel, Jeanne e la piccola Sophie sono costretti a lasciare la loro casa, i loro riti quotidiani, per immergersi in un viaggio di paura e di cambiamenti, speranza, introspezione e ricordi.

La figura emblematica e particolare di Anna conferisce al racconto quel tono di suspence tipico della scrittura di Simenon.

La guerra fa da cornice alle vicende, ricalcando quelli che sono i sentimenti più profondi dell’animo umano.

Recensione

La scrittura di Simenon si lascia divorare in modo assoluto e viscerale.

Possiamo sentire l’odore delle tende di tela grezza, il calore proveniente dalle finestre senza persiane, lo stato d’animo preciso e disarmante di ogni singolo personaggio.

In ogni parola traspare l’armonia della provincia francese, delle chiatte e dei battelli, degli animi inquieti e dell’atmosfera calda, attenta, ferma. Un racconto scorrevole, chiaro e diretto. Una lettura di speranza, catarsi e vita.

Manuela Di Domenico

Commenti