“Incubi e deliri” – Stephen King


Voto: / 5

“Incubi e deliri” è la terza raccolta di racconti di Stephen King. Nonostante sia datata 1993, alcuni racconti sono ancora molto attuali e variano dal sovrannaturale (un esempio è La gente delle dieci, dove compaiono uomini pipistrello che possono esser visti solo da una determinata categoria di persone) al thriller (La Cadillac di Dolan, Il quinto quarto). Ventitré brevi racconti, ventitré modi di intendere l’horror. Dello stesso autore abbiamo recensito “Laurie“, “Misery“, “Carrie, lo sguardo di Satana“, “Pet Sematary“, “On writing“,  “Revival” e “Joyland“.


Trama di Incubi e deliri

incubi-e-deliri-copertina Da amante di Stephen King, posso affermare con certezza una cosa: se si vuole cominciare a conoscere il Re, la cosa migliore è proprio partire dai racconti.

Questa raccolta, come detto, è uscita nel 1993, ed è la terza in ordine di tempo dopo Scheletri (1985) e Quattro dopo mezzanotte (1990).

Ad aprire la raccolta è La Cadillac di Dolan, storia di una vendetta dalle tinte più thriller che horror.

Il protagonista ha visto morire la moglie per mano di un criminale, e data l’assoluzione di quest’ultimo, decide di vendicarsi a modo suo… in un modo a dir poco incredibile.

 

Recensione

Il racconto più sorprendente è forse Bambinate, ambientato in una scuola elementare: la protagonista è una insegnante prossima alla pensione, che scopre che un essere mostruoso (non viene descritto davvero con precisione, l’autore lascia alla nostra immaginazione) ha preso possesso del corpo dei suoi piccoli alunni. Per tutto il brano la tensione striscia sottopelle, come in ogni libro del Re, in un crescendo fino al sorprendente epilogo.

Due racconti più nello stile di King, che richiamano un capolavoro come Le notti di Salem, sono Popsy e Il Volatore Notturno. In entrambi i casi ritroviamo due creature assetate di sangue, alle prese con due uomini dalla moralità discutibile, che ne escono puntualmente perdenti.

Un altro racconto degno di nota è E hanno una band dell’altro mondo. Anche qui ritroviamo uno dei temi cari agli autori che si occupano di sovrannaturale: l’esistenza di un paese non segnato in nessuna carta geografica, abitato prevalentemente nientemeno che da persone di nome Janis Joplin, Elvis Presley e Otis Redding.

In poche parole: se avete intenzione di entrare nel mondo di Stephen King, questo libro può essere un ottimo inizio.

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