“La corsa del tempo” – Anna Achmatova


Voto: / 5

“La corsa del tempo” è una raccolta di liriche e poemi in ordine cronologico di Anna Achmatova curata da Michele Colucci per Einaudi nel 1992, con testo russo a fronte.


copertina poesie achmatovaCos’è La corsa del tempo

Questa pubblicazione è una raccolta lunga e molto complessa e comprende “La corsa del tempo” e numerosi stralci da “Requiem” (1935-1940), “Nell’anno quaranta”, “Il vento di guerra” e altri.

Recensione

Leggendo la versione italiana, è facile capire come il punto di forza della Achmatova sia la testimonianza del suo tempo. La desolazione, la miseria e la barbarie sono combattute con l’arma della parola, con la dignità umana come ultimo appiglio. «Ma questo lei può descriverlo?», le chiede una donna in fila davanti alle carceri di Leningrado durante gli anni del terrore di Stalin. «Posso», lei risponde. “Allora una sorta di sorriso scivolò lungo quello che un tempo era stato il suo volto”.

Siamo tutti per poco ospiti della vita,

vivere è solo un’abitudine”

In “La corsa del tempo” assistiamo all’evoluzione della poetessa, dai turbamenti intimi ai piaceri di desiderio, attesa, incontro.

Non conoscendo il russo, purtroppo, mi mancava quella metà pagina che non potevo capire, perché mi piaceva quello che leggevo ma sentivo un handicap non poterne immaginare la musicalità, il ritmo o la rima.

Perdona, perdona quei troppi

scambiati per te.”

Poi arrivano le guerre. La poetessa ha attraversato entrambe. Arriva la paura, il senso del vano, la precarietà. I versi si allungano, come le ombre sulla steppa; la bruma e la tormenta siberiana annebbiano la speranza. I suoni più frequenti sono i boati della guerra e i lamenti delle persone. La sofferenza e lo sconforto avvicinano alla follia… Eppure la Achmatova è ancora lì che scrive, traduce in testimonianza questi anni bui e li trasforma in memoria collettiva.

Invecchiammo di cent’anni, e accadde

nel corso di un’ora sola”

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