“La vita fino a te” – Matteo Bussola


Voto: 5 stelle / 5

Anche in “La vita fino a te” (Einaudi 2019), Matteo Bussola ritorna ai temi autobiografici che l’hanno reso popolare con i precedenti “Notti in bianco, baci a colazione” (delicato e spassoso, consigliato a chi non l’avesse letto) e “Sono puri i loro sogni”.


Trama di La mia vita fino a te

La vita fino a te

In “La vita fino a te” racconta, in modo spezzettato, le vicende che l’hanno portato allo stato attuale. Ciò che accomuna i vari episodi, rapidi, fluidi, è la capacità da non sottovalutare di andare a fondo, di dare spessore alle cose che accadono ogni giorno. Non occorre che succeda qualcosa di straordinario: nella semplicità si scorge tutta la poesia nascosta.

La stessa lucidità che l’autore usa nel tratteggiare le persone che incontra, viene usata anche per la descrizione di se stesso, dei suoi pensieri e delle sue azioni. È la stessa che, leggendo, ti fa pensare: “Sì, è proprio così: sono le sensazioni che provo anch’io, ma non riuscivo a metterle a fuoco”.

Recensione

È abbastanza inconsueto trovare in uno scrittore la capacità di vedere il mondo ricco di sfumature, tipico delle donne; parlando del genere maschile lo ammette quando dice: “Le donne non sono la metà del cielo che ci manca, ma quella che ci mette in comunicazione con una parte di noi che troppo spesso neghiamo ben nascosta dentro, seppellita sotto tonnellate di stronzate“.

Personalmente, pur amando i racconti autobiografici, credo sia sempre opportuno mantenere una certa discrezione e che il troppo personale vada salvaguardato. Qui non è così.

Piacevole lo stile, così scorrevole; il contenuto è intriso di quell’ironia che rende la lettura una cosa davvero piacevole.

Loretta Casagrande

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