“Le disobbedienti” – Elisabetta Rasy


Voto: 4 stelle / 5

“Le disobbedienti” di Elisabetta Rasy (Mondadori 2020) tratta di sei storie tutte al femminile, come preannunciato dal titolo. Sono donne vissute in epoche diverse, con una caratteristica comune: incanalate in destini che il tempo aveva già stabilito per ognuna di esse, hanno dato una svolta alle loro esistenze immergendosi nell’arte pittorica. Qualcuno ritiene che abbiano cambiato l’arte: sicuramente l’arte ha cambiato loro.

Trama de Le disobbedienti

Nei vari sottotitoli di presentazione, Elisabetta Rasy associa le donne che ha scelto a uno stato d’animo, al modo di essere che le ha contraddistinte:

  • Artemisia Gentileschi (1600) : il coraggio
  • Élisabeth Vigée Le Brun (1700): la tenacia
  • Berthe Morisot (1800) l’irrequietezza
  • Suzanne Valadon (!800): la ribellione
  • Charlotte Salomon (1900): la resistenza
  • Frida Kahlo (1900): la passione

Recensione

Queste artiste sono descritte con estrema precisione: sono evidenti l’approfondimento storico e la ricerca delle fonti da parte dell’autrice. Veniamo a conoscenza della biografia, degli eventi della loro vita, delle tecniche che ognuna ha intrapreso e perseguito, ma a toccarci sono soprattutto i caratteri di queste sei donne. Non sono bastati gli indubbi talenti per affrontare vite difficili: è stato necessario dotarsi di forza per emergere e per sfidare contesti familiari che avrebbero voluto un’arrendevolezza che nessuna ha mai riconosciuto e contro la quale, invece, ha dovuto combattere.
Una peculiarità del libro è senza dubbio la curiosità che viene trasmessa al lettore con la descrizione dettagliata delle varie opere d’arte prodotte: difficile non aver voglia di approfondimento, non mettersi a cercare le immagini.

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