“Le ospiti segrete” – John Banville


Voto: 4 stelle / 5

Da qualche tempo faccio parte di un gruppo Facebook di consigli di lettura e sono state parecchie le persone che hanno raccomandato l’ultimo romanzo di John Banville, “Le ospiti segrete” (Guanda 2020).

Trama de Le ospiti segrete

La storia de “Le ospiti segrete” inizia a Londra, ma per la maggior parte del romanzo è ambientata in Irlanda nel 1940. Le forze tedesche bombardano incessantemente la capitale britannica. Il re Giorgio VI e la regina Elisabetta, sua moglie, preoccupati per l’incolumità delle loro figlie Elisabetta e Margaret decidono di allontanarle dal pericolo costante che una bomba possa colpire Buckingham Palace.

Dopo lunghe riflessioni decidono di mandarle in Irlanda: il paese non è coinvolto nel conflitto e il tragitto da compiere è tutto sommato breve e non particolarmente pericoloso.

Le ragazze, di quattordici e dieci anni, vengono ospitate nel castello ormai in rovina di un lontano parente della nonna materna. Vengono chiamate con nomi diversi dai loro e poche persone conoscono la loro vera identità. Si tratta del duca di Edenmore che le ospita, della sua fedele governante e dell’agente dell’MI5 Celia Nashe, che le ha accompagnate nel viaggio e che si occupa di loro al castello. Si aggiungono il detective Strafford della polizia irlandese e il funzionario dell’ambasciata britannica Lascelles.

Durante il loro soggiorno irlandese Elisabetta occupa il suo tempo cavalcando e leggendo e ci viene presentata come una ragazza altezzosa e chiusa. Margaret, descritta come più espansiva ma anche un po’ avventata, esplora il castello, spia l’agente Nashe e cerca di entrare in contatto con alcune delle persone che lavorano a Edenmore.

Nel frattempo l’agente Nashe e il detective Strattford cercano di intavolare tra loro un rapporto quantomeno amichevole e di mantenere le principesse al sicuro, anche se la sezione locale dell’IRA darà loro del filo da torcere.

Recensione

Tra i temi affrontati, in “Le spose segrete” spicca a mio parere quello dell’odio irrisolto degli irlandesi verso i britannici che li hanno dominati per molto tempo. L’ambientazione è realistica, le condizioni della neo Repubblica d’Irlanda sono ben delineate e le vicende storiche sono per lo più corrette. Dobbiamo però considerare che l’evento fulcro del romanzo non ha base storica, perché le principesse Windsor non lasciarono mai l’Inghilterra durante la seconda guerra mondiale.

La presenza di una donna nei servizi segreti britannici introduce un altro tema che, anche se non molto sviluppato, viene trattato nel romanzo. Celia Nashe è una delle poche donne che lavorano per l’MI5 e, in quanto tale, le vengono affidati incarichi definiti minori e meno pericolosi. Il fatto che Celia sia superiore in grado al detective Strafford crea inoltre qualche disagio nella normale gestione della sicurezza delle principesse.

Impossibile non menzionare Billy, il tuttofare della tenuta di Edenmore, un ragazzo piuttosto schivo e solitario, ma onesto e coraggioso, che le principesse vedono come una sorta di eroe cavalleresco.

In effetti, però, il vero protagonista della vicenda è il detective Strafford, un giovane dall’aspetto insignificante ma dalle indubbie qualità. E’ piuttosto colto, conosce l’etichetta, ma è molto disponibile e attento agli altri, ama la lettura e, pur essendo di origine inglese e anglicano, proprio come l’autore ama il suo paese e apprezza viverci.

Il paesaggio irlandese è perciò molto ben dipinto, anche se sono state piuttosto le descrizioni dei personaggi che hanno colpito la mia attenzione. La sottile vena spiritosa e le modalità inusuali con le quali l’autore li ritrae li rendono più realistici e definiti. Questo e uno stile abbastanza fluido rendono la lettura piacevole.

L’azione, la suspense e un pizzico di sentimento trasformano questo libro in una lettura adatta a chiunque, non solo agli amanti della fiction storica.

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