“Le quattro piume”- Alfred E. W. Mason


Voto: 5 stelle / 5

In un classico della letteratura d’avventura del primo Novecento, “Le quattro piume” di Alfred E. W. Mason , viene raccontata la strada più difficile per raggiungere la gloria, dopo aver temuto di rivelare la mancanza di coraggio. Si tratta di un classico ultra centenario, del 1902, che le edizioni Scrittura & Scritture hanno riproposto a maggio 2020, nella collana VociRiscoperte, (416 pagine, 17.50 euro), nella traduzione di Maria Chiara Eredia.


Reso famoso dal cinema

I Feversham sono soldati fin dalla prima generazione, la tradizione nobile sui campi di battaglia pesa come un macigno sulle spalle del quattordicenne Harry, erede dell’ultimo militare della famiglia, il padre, generale in congedo che ha combattuto in Crimea nel 1853. Harry Feversham è un nome che dovrebbe dire tanto agli appassionati di cinema, non foss’altro perché Heath Ledger lo ha interpretato nella più recente versione cinematografica datata 2002 del romanzo di Alfred E. W. Mason.

Un paio d’anni fa, la casa editrice napoletana Scrittura & Scritture ha pubblicato nella stessa collana “Il fiore e le spade”, altro esempio dell’ottima narrativa storica dello scrittore, parlamentare, ufficiale ed ex spia inglese contro i tedeschi Alfred Edward Woodley Mason (1865-1948).

Gran romanzo epico, “Le quattro piume” ha interessato il cinema fin dall’uscita. Tra la prima trasposizione per il muto, del 1915 e la produzione 2002 si contano altre quattro pellicole, tra le quali si distingue il film del 1939, per la regia di Zoltan Korda, trasmesso più volte sul piccolo schermo – in un bianco e nero che tradiva l’originale e costoso Technicolor – in ideale accoppiata con il coetaneo Beau Geste, altra storia di valore e viltà nel deserto interpretata da un eccellente Gary Cooper e girata questa volta in uno straordinario bianconero.

Harry teme di tradire gli antenati

I sei film soprattutto sono buoni e quello del 1939 è molto bello, ma il romanzo di Mason lo è di più. Ricco di contenuti, si apre a un complesso di generi: avventura, guerra, esotismo, introspezione, grandi passioni e amori, oltre ad essere una storia d’azione d’altri tempi.

La tecnica filmica non si presta tuttavia a rappresentare appieno i dubbi e le ansie che passano per la mente del giovanissimo Harry, nell’osservare alla penombra di una candela i dipinti degli antenati esposti nell’atrio della casa paterna.

Espressioni fiere lo fissano dall’alto e non c’è nessuno che non indossi un’armatura, un corsaletto di metallo o di cuoio, una giubba rossa con gli alamari. Posture rigide sembrano chiamarlo alle stesse imprese: sarà all’altezza degli avi?

Sfugge al giovane Harry che quella gente robusta non spiccava per finezza d’ingegno, come spiega Mason, erano probabilmente poco più che dei coraggiosi stupidi. Tutti combattenti di prima categoria, ma nessuno “un soldato di prim’ordine”.

Tredici anni dopo è ufficiale di un Reggimento in licenza a Londra dall’India. Vive in simbiosi con alcuni amici luogotenenti, in particolare Jack Durrance ed è felicemente fidanzato con una bella ragazza, Ethne, dal carattere di ferro, come la gente della sua Contea, il Donegal irlandese.

Cattive notizie dal Sudan: dervisci in rivolta

È il 1882 e cattive notizie arrivano dall’Egitto, dove si addensa un grande pericolo da Sud. Nel Sudan, divampa la rivolta contro i turchi e le schiere dei ribelli s’ingrossano, al seguito di un giovane esaltato predicatore, Mohamed Ahmed, che si fa chiamare Al Madhi, il Guidato da Dio, il Salvatore. La ribellione si spinge verso l’area del Nilo Bianco, minaccia gli interessi anglo-egiziani, assedia Kharthoum, dove viene ucciso il governatore, il popolare generale britannico Gordon.

Molti reggimenti inglesi vengono mobilitati, in previsione di una campagna militare in Egitto, soprattutto esperti reparti coloniali. Quello di Feversham è compreso nella spedizione, ma lui non ne prende parte. Avvertito del trasferimento in Nordafrica, presenta subito le dimissioni e rinuncia al grado, comunicandolo ai compagni d’arme la sera stessa in cui annuncia il fidanzamento e il prossimo matrimonio.

Si sente inadatto al ruolo eroico al quale il padre lo pretende avviato e che tutti gli antenati sembravano avergli indicato. Il ventisettenne è terrorizzato dalla paura di mostrarsi vile nella prova del fuoco e se può affrontare il timore di rivelarsi inadeguato rispetto ai familiari, non intende esporre Ethne alla vergogna di un marito che si macchi di vigliaccheria. Così, per paura di comportarsi da codardo, compie una scelta da codardo, perfino ai suoi occhi: sottrarsi al dovere militare che lo attendeva.

Un simbolo di codardia

Lo ha fermato la paura di incorrere nel disonore, spiega alla fidanzata, raggiungendola in Irlanda e mostrandole le tre piume bianche, che altrettanti amici ufficiali, gli hanno fatto recapitare una volta apprese le dimissioni dal Reggimento, che considerano un atto di viltà. Le piume sono il simbolo di disprezzo che si riserva ai codardi.

“Le quattro piume” (2002)

Con un atteggiamento calmo ma freddo, Ethne gli chiede di riprendersi l’anello di fidanzamento, che gli restituisce, insieme all’astuccio, che ora contiene quattro piume: alle tre, la ragazza ha aggiunto la sua.

Il mondo crolla addosso ad Harry, che trova però in quei marchi d’infamia – che custodisce gelosamente – la spinta a porvi rimedio. Chi ha visto il film, sa che ci vorranno diversi anni per farlo e sarà efficace la collaborazione di Abou Fatma, un arabo ch’è stato al servizio di Gordon Pascià ed è fedele agli inglesi, pur risultando sulle prime sospetto a Durrans, che nelle operazioni in Egitto subisce un colpo di sole e perde progressivamente la vista.

La riscossa vittoriosa di Harry avverrà dopo la battaglia di Omdurman del 1898, ma prima i reparti britannici subiscono agguati dai madhisti, che costano caduti e prigionieri, tra i quali il capitano Trench, uno dei colleghi che hanno “regalato” la piuma bianca.

Con tanti travestimenti, a prezzo di torture crudeli e sacrifici straordinari, l’intervento di Feversham sarà salvifico e costringerà tutti a restituirgli le piume, in segno di ammirazione.

Fabio Massimo

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