“Le Rovinose” – Concetta D’Angeli


Voto: 4 stelle / 5

“Le rovinose” è un romanzo di Concetta D’Angeli ambientato durante gli anni di Piombo in Italia. E’ stato pubblicato da Il ramo e la foglia a luglio 2021. Ringraziamo la casa editrice per la copia omaggio in digitale.

Recensione di Daniele a Le rovinose

Al principio avrei di mio buon grado abbandonato alla piena dell’Arno le poche pagine svogliatamente sfogliate, ma non mi è consono interrompere ciò che ho intrapreso, inoltre avevo ed ho stretto un impegno che non desidero rompere. Codesta recensione avviene a due mani, a chilometri di distanza con una mimesi assolutamente spontanea e impegnata.

Tornando al rovinoso scivolare delle Rovinose, debbo riconoscere la mia insolenza e superbia nel credere che con tre parole in croce, avrei potuto rendere mio il giudizio.

Trovo ora alquanto interessante lo svilupparsi della fluidità tecnica nella narrativa, questo alternarsi di dialoghi, il volteggiare in terza persona i frequenti stacchi, ove Silvana come perfetta maschera teatrale veste il costume dell’io narrante. Appare un fluido susseguirsi di personaggi, di consueto in contrapposizione al medesimo dialogo portandomi ad una lettura stordita.

L’importante costruzione della cronistoria, eleva lo spessore delle vicende. I dialoghi femminili condotti tra due complici amiche affondati in una narrativa ben collocata allo scopo di rendere edotto il comportamento frammentato e dissociato dell’autrice stessa.

Nella trama a volte fin troppo asciutta, i dialoghi evocativi, si alternano a racconti di eventi contemporanei. Ci vengono rammentati gli anni della mafia e di un clima pesante come il piombo, ove gli attentati mafioterroristici erano il quotidiano della violenza, così come la violenza dei soprusi, di una cultura maschilista e predominante che la ragazza doveva subire.

Come in una Torre di Babele, sono resi incomprensibili gli idiomi e a volte i personaggi. Un vergare caustico e avvincente, capace di lasciarti con la bocca lacera e lo stomaco vomitevole. La rappresentazione del degrado è pari solo al cinismo e alla crudezza del terminare nel racconto.

Lascio a te, Arcangela, il dare la giusta lettura a codesto bel romanzo.

Recensione di Arcangela a Le rovinose

Le Rovinose è la storia di due destini, due vite che per motivi diversi vanno verso la deriva, due donne lontane ma legate da un filo invisibile che nonostante la lontananza soprattutto emotiva mai si spezza del tutto. L’amicizia, quella vera, vive a tratti intensa, a tratti sopita ma non muore, perché mai muore ciò che è passato dal cuore.
Silvana è ribelle e con i piedi ben puntati nel tentavo di risollevare il suo destino. Che finirà per accanirsi contro di lei spegnendone ogni, seppur mai pienamente manifestato, entusiasmo.

Silvana è troppo concreta, troppo pragmatica, troppo sciatta, troppo ribelle e troppo lesbica in un contesto socio-culturale in cui difficile è manifestare se stessi, affermare le proprie idee, le proprie aspirazioni, il proprio sentire.
Clara è bellissima, frivola in apparenza, sofferente e rassegnata. In lei vincono l’accettazione del dolore e della sopraffazione come fossero processi obbligati cui non potersi sottrarre.
Le lettere che nel corso degli anni scrive alla sua amica Silvana appaiono a tratti così ingenue o forse stupide da suscitare rabbia. Una sentitissima rabbia, mista a qualcosa di simile alla commiserazione e un fondo di tenerezza, ma anche raccapriccianti per la durezza e ancor di più per la naturalezza con cui essa viene raccontata.
Come fosse amore che amore non è, qualcosa di inquietante e di malato che la isola e la rende schiava. La sua solitudine è tangibile e colpisce forte.
In me ha suscitato il profondo desiderio di prenderla, strattonarla forte e urlarle con tutto il fiato che ho in gola “ scappa grulla!”. La vita in una gabbia, seppur dalle sembianze di un castello fatato, rimane prigionia. E la prigionia umilia gli individui lacerandone i pensieri e rubando l’amore.

Daniele Cavani
Arcangela Guida

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