“Lungo petalo di mare” – Isabel Allende


Voto: 5 stelle / 5

Lungo petalo di mare” è probabilmente il libro che Isabel Allende ha sempre avuto dentro e che adesso, nell’età della completezza, ha dato alle stampe. Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Le donne dell’anima mia“, “Paula, “Il gioco di Ripper, “La casa degli spiriti, “Il quaderno di Mayae “Oltre l’inverno.

Recensione e trama Lungo petalo di mare

E´ il libro di un viaggio, del viaggio della vita di molteplici personaggi che si intrecciano, ma é soprattutto il libro dell´amore, che Isabel canta in tutte le sue forme.

Principalmente l´amore per il proprio paese, il Cile, quel lungo petalo di mare appunto come lo definiva Pablo Neruda. Un paese raccontato in tutta la sua storia che lo vede da luogo accogliente e libero diventare teatro di una dittatura severa e violenta, storia alla quale Isabel Allende ha assistito in prima  persona.

E´ la storia dell´amore per la libertá, per la quale combattere, per la quale emigrare, lasciando la Spagna per iniziare una nuova vita , in un paese nuovo , lontano e del tutto sconosciuto.

E´la storia dell´amore di due persone , il fratello e la compagna di Guillerm, che decidono di affrontare un viaggio insieme, uniti dal ricordo e dall´affetto per il proprio caro, morto durante la guerra civile spagnola, per dare un futuro migliore a suo figlio, che lui non ha mai potuto conoscere.

copertina lungo petalo di mareSará la Winnipeg , la nave voluta dal poeta Pablo Neruda , a condurre numerosi rifugiati spagnoli in Cile, in un viaggio lungo e difficile. Tra i rifugiati anche Victor, un medico che ha prestato servizio fra i feriti negli ospedali da campo della guerra civile spagnola e Roser, una giovane di umili origini, che grazie alla famiglia adottiva, diventa una musicista, e insieme a loro, il piccolo Marcel.

La loro, che all´inizio è un´unione convenzionale, diventerà l´amore che li accompegnerá per la vita, attraverso la storia tormentata del loro paese, le persecuzioni durante la dittatura e la rinascita in una nuova terra, il Venezuela.

Ancora una volta Isabel Allende crea un personaggio femminile straordinario: Roser è una donna stoica, capace di affrontare con forza ogni avversità, coraggiosa nell´intraprendere un lungo viaggio a piedi nonostante gli ultimi giorni di gravidanza, pur di far nascere il bambino lontano dalla Spagna invasa dalla dittatura, dignitosa nell´adattarsi a qualsiasi lavoro pur di non far mancare nulla al figlio, instancabile nel cercare Victor nei campi di concentramento in cui erano stati deportati gli oppositori del regime. Il suo modo di pensare, di agire, il suo evolversi negli anni e nel corso della storia , ne creano una donna carismatica, capace di comportarsi al meglio in ogni situazione e di compiere sempre la scelta saggia e giusta.

Bellissima e illuminante la frase che Roser dice al marito: “Il dolore è inevitabile,la sofferenza è facoltativa.“. In questa frase si spiega  tutta Isabel Allende.

Meravigliosa la pagina dei ringraziamenti, in cui, con estrema semplicità Isabel ringrazia Neruda per il suo impegno verso i rifugiati e per la sua poesia.

Consigliato a tutti coloro che hanno voglia di leggere la storia di un viaggio verso la libertá. Ancora una volta la penna di Isabel Allende riesce a raccontare la storia della vita in maniera profonda, entrando nell íntimo dell´umano e ancora una volta, i personaggi che contravvengono alle regole convenzionali e che magari agli occhi degli altri commettono errori sono narrati sempre con una grazia particolare che porta il lettore non a giudicarli, ma a mettersi dalla sua parte.

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