Neoclassicismo e preromanticismo: le correnti letterarie del Settecento

A partire dalla seconda metà del Settecento è possibile individuare diverse correnti letterarie: Neoclassicismo e preromanticismo (il primo diviso a sua volta in Illuministico e Imperiale).


Neoclassicismo: arte e letteratura

Il Neoclassicismo (il nome stesso suggerisce un rifarsi al mondo classico) fu caratterizzato da un forte richiamo all’antichità. Il maggior esponente ne fu Winckelmann che per primo descrisse il concetto di bello ideale. Si riferiva in particolare all’espressione artistica tipica del mondo greco, nella quale ritrovava serenità, armonia ed equilibrio. La prima immediata conseguenza fu la concezione per cui il mondo antico fosse superiore al mondo moderno e che quindi fosse necessario imitare l’antichità in ogni suo aspetto e in ogni forma artistica (sculture, architettura, poesia, satira).

La poetica neoclassica si esprime essenzialmente in due concetti fondamentali: quello di poesia eternatrice (ad esempio Foscolo con i Dei sepolcri) e quello di bellezza consolatrice. La poesia diventa in qualche modo sacra e deve celebrare la bellezza e si deve fare utilizzo di un linguaggio aulico e ricercato.
Si distingue il neoclassicismo che sposa gli ideali dell’Illuminismo (libertà dell’uomo, integrità morale, fiducia nel progresso e che talvolta affrontava anche temi politici e sociali come la libertà dallo straniero) da quello imperiale, nato in seguito all’ascesa di Napoleone che rese gli artisti uno strumento di propaganda e celebrazione dell’Impero, un po’ come accadeva in epoca romana.
I massimi esponenti del neoclassicismo furono Vincenzo Monti, Giuseppe Parini, Ugo Foscolo e lo scultore Antonio Canova.

amore e psiche di canova scultura dell'arte neoclassica

Amore e Psiche di Antonio Canova


Preromanticismo: letteratura del sublime

Negli ultimi decenni del Settecento iniziò invece la corrente del Preromanticismo. Caratterizzata dall’interesse verso la dimensione interiore e soggettiva, dalla predilezione per la natura selvaggia e per le atmosfere lugubri e sepolcrali. Vi fu una rivalutazione del sentimento e della passione come opposti all’equilibrio e all’armonia del periodo precedente e del concetto di sublime contro il bello ideale.

Risale a quel periodo la definizione del mito del buon selvaggio di Rousseau seconda la quale: l’uomo nasce puro e libero da costrizioni; l’introduzione della proprietà privata induce a istituire gerarchie sociale che creano disparità e disuguaglianze. Da qui il desiderio di tornare allo stato di natura, incontaminati, come unico modo per recuperare la felicità.

Il concetto di sublime va inteso come una categoria estetica che ha fonte di ispirazione la natura che con i suoi aspetti maestosi o terrificanti crea forti emozioni nell’uomo, una sorta di “piacere negativo”, un senso di consapevolezza dei limiti delle possibilità umane, smarrimento, angoscia.

Le due maggiori novità come generi poetici furono la poesia sepolcrale (ne fu un esponente Edward Young) e la poesia ossianica (Thomas Gray), in Inghilterra. E sempre lì si sviluppò anche il romanzo gotico grazie a Walpole, con scenari medievali (la rivalutazione del Medioevo fu una caratteristica del preromanticismo) e elementi soprannaturali.

Sturm und Drang

Tipico della Germania fu invece il movimento dello Sturm und Drang (Tempesta e Impeto), il movimento che meglio rappresenta la corrente preromantica. Un gruppo di giovani intellettuali in opposizione alle forti forme politiche di quel tempo e che inneggiavano al sentimento, alla fantasia e alla libertà d’espressione.

L’opera più celebre di riferimento fu il romanzo I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe, che fece nascere la figura dell’eroe romantico. Il protagonista, sensibile e colto, si sente escluso e incompreso dalla società e incapace di realizzare le proprie aspirazioni e di vivere la sua passione amorosa. Il suo rapporto con la natura muta a seconda dei suoi stati d’animo, passando dalla serenità a immagini cupe e lugubri, presagio del suicidio finale. Tutti i tratti che descrivevano la figura del genio individuale, tanto esaltato dai preromantici, figura in conflitto con la società, con la politica e che avverte un senso di solitudine ed emarginazione.

la zattera della medusa di Théodore Géricault arte preromantica da confrontare con la precedente per un confronto tra neoclassicismo e preromanticismo

La zattera della Medusa di Théodore Géricault


Neoclassicismo e preromanticismo a confronto

Neoclassicismo e preromanticismo sono due correnti praticamente contemporanee, seppure con qualche differenza nella collocazione geografica. Eppure risultano totalmente opposte sotto tanti aspetti. Se nel primo caso vi è un rifarsi alla mitologia. Nel secondo ci si concentra sulle leggende medievali. E ancora, solo nella seconda si indaga la dimensione dell’io e la natura assume un valore completamente nuovo.

Nel neoclassicismo non si cercava la descrizione di un individuo reale, quanto di una bellezza ideale. In grado di rendere eterni alcune valori, alcuni canoni. E in grado di ispirare armonia, equilibrio. Cosa quasi opposta rispetto all’indagine dei preromantici.

Infine alcune differenze sono da delinearsi anche nei generi utilizzati. Riprendere dal mondo antico, significò una quasi totale mancanza di innovazione. Mentre con i preromantici ci fu una maggiore sperimentazione.

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