“Niente caffé per Spinoza” – Alice Cappagli


Voto: / 5

“Niente caffè per Spinoza” è un libro di Alice Cappagli pubblicato da Einaudi (collana I Coralli) a febbraio 2019. È un romanzo di formazione che consigliamo a chi ama la filosofia.


Trama di Niente caffè per Spinoza

niente-caffé-per-spinoza-copertinaDisoccupata, con un matrimonio che sta in piedi “come una capannuccia di stuzzicadenti”, Maria Vittoria non esita un attimo ad accettare il modesto lavoro di cameriera e lettrice per un vecchio professore di Livorno.

Stimato docente di Storia e Filosofia, da diversi anni in pensione, il Professor Farnesi è stato colpito da cecità, e ha bisogno, oltre che di un aiuto in casa, che qualcuno gli legga il giornale, o i passi dei filosofi a lui più cari, Pascal, Epicuro, Schopenauer…

Recensione

Alla sua condizione il Professore non solo non si è arreso, ma ne ha tratto una sensibilità acutissima per i suoni, gli odori, il piacere del cibo e i cambiamenti del tempo. Nella sua casa, invasa da luce e vento, uccelli e gatti smarriti, cigolii, e soprattutto tanti tanti libri, il vecchio Farnesi si muove con scioltezza e apparente disinvoltura.

Dal canto suo la Marvi, come si fa chiamare la nostra non più giovanissima protagonista, lascia che il suo nuovo lavoro riempia la sua vita, distogliendola dai pensieri più cupi: gli oscuri traffici di suo marito, sempre più elusivo e prepotente; l’indifferenza della madre, tutta presa dal suo ruolo di nonna; la meschina ipocrisia di sua suocera…

Al contrario la casa del Professore le appare un luogo vivo, animato: c’è Elisa, la figlia, che arriva e va via senza preavviso, e vive nell’inquietudine; ci sono gli amici “intellettuali”, con cui il vecchio professore trascorre momenti di animato confronto dialettico; c’è la cognata, Vally, la cui puntigliosa vigilanza assicura un po’ d’ordine alla gestione economica e organizzativa della vita del Farnesi…Ci sono poi gli ex allievi, gli studenti affezionati, come Angelo, con cui la Marvi ha occasione di incontrarsi anche fuori casa…e forse tra i due c’è una certa sintonia.

Col tempo però le cose cambiano. Le parole dei filosofi, che il professore vuole sentire pronunciare, e che sceglie in determinati momenti e circostanze, come piccole chiose a fatti ed eventi apparentemente insignificanti, cominciano a lavorare dentro l’anima della lettrice. Senza rendersene conto, la nostra protagonista cambia, matura, acquista autonomia. Purtroppo, però, allo stesso tempo, il vecchio professore scende la china, perde la memoria e la salute. La sua eredità sarà proprio la libertà intellettuale, la forza morale che Maria Vittoria ne trarrà, determinata, alla fine, a proseguire i suoi studi, e a onorare così, il suo maestro.

Esmeralda

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