“Officina poetica” – Antonietta Natalizio


Voto: 5 stelle / 5

Il volume “Officina poetica” di Antonietta Natalizio (Ferrari Editore 2019) esprime la dinamicità laboratoriale dell’esistenza fatta di ricordi, ma senza rimpianti, in un’ottica di costruzione perenne degli attimi vitali in tensione verso il non ancora. Un lavoro terapeutico, pervaso da un senso di delicata maturità esperienziale che parte dai momenti di sofferenza e di solitudine ma anche dal conforto della speranza e del futuro.


Cos’è Officina poetica

Come nel “Cantico dei Cantici”, dove la marcata presenza di elementi naturali accompagna i sentimenti umani, così nelle poesie di Antonietta Natalizio il connubio ricorre frequentemente. Solo qualche esempio: “Come un fiore appena sbocciato delicato e profumato”, verso riferito alla nascita, “Pensieri sparsi”, gocce di saggezza in una poesia i cui verbi semina, ascolta, annaffia, raccoglie e dona rappresentano il dolce alternarsi tra natura e vita umana. Anche i legami affettivi sono paragonati a un giardino pieno di “frutti colorati, profumati e dolcissimi”.

Il mare, simbolo dell’inconscio, della profondità misteriosa della vita e della rinascita, porta alla mente il personaggio biblico di Giona che, dopo essere sceso negli abissi marini e aver avvertito il senso del vuoto e della morte, ritorna a galla consapevole del vero significato dell’esistenza e della salvezza. “Oceano”: cadere nell’abisso per ritrovare se stesso; “Deserto d’acqua”: la scoperta nel grande blu marino di un’intelligenza superiore che fa sperare e vivere; “Luna piena”, “Abisso”, “Profondità e superficie”: dialettica incessante tra uomo e natura.

Non ci sono pessimismo o eccessivo romanticismo, solo momenti di vita reale, con i suoi alti e bassi, le sue attese e speranze.

Rosa Anna Quindici

3 Comments

  1. Erminia Azzinnari 27/12/2020
  2. Ivan Lavorato 19/05/2021
  3. Maria Antonietta 13/10/2021

Commenti