“Portami il diario” – Valentina Petri


Voto: / 5

Un’insegnante e il suo mondo. Situazioni surreali ma autentiche. Il tutto condito con un pizzico d’ironia. Dall’esperienza di Valentina Petri è nato prima un blog molto apprezzato, poi la pagina Facebook “Portami il diario”, un concentrato di emozioni quotidiane e sorrisi, e, da maggio 2020, il romanzo omonimo, travolgente ed entusiasmante, pubblicato da Rizzoli.


Trama di Portami il diario

portami-il-diario-copertinaQuanto può durare davvero un anno? Nella vita di ogni persona ci sono anni che volano via veloci, altri, invece, sembrano interminabili e difficili da affrontare. È così a settembre per “Quella Nuova”, insegnante di lettere precaria, catapultata dal mondo ovattato delle scuole medie all’irruenza ed alla dirompente vitalità di un istituto professionale.

Valentina Petri ci racconta le rocambolesche avventure di una giovane professoressa nel corso di un anno scolastico, dallo smarrimento e dalle paure dei primi giorni, fino alla scoperta di un mondo meraviglioso e coinvolgente.

Le nebbie mattutine del Vercellese avvolgono le lunghe giornate all’IPSIA, tra prove di evacuazione, uscite didattiche, assemblee d’istituto, prove di teatro e qualche tentativo di lezione in classe. I grandi protagonisti sono loro: i ragazzi. “Chiassosi, demotivati, spavaldi e fragilissimi.”

Giovani incappucciati nelle loro enormi felpe, con i risvoltini sempre perfetti, ragazze con il trucco impeccabile e lo smalto policromatico luccicante. Sempre pronti ad addentare pizzette, focacce o patatine a qualunque ora, con la battuta pronta e lo sguardo perso verso orizzonti infiniti. In apparenza distratti e lontani anni luce, ma con la testa perennemente in subbuglio e il cuore in fiamme. Accusati spesso di superficialità e insofferenza, riescono sempre a stupire per la loro disarmante sensibilità e i pensieri misteriosi e profondissimi.

Così, giorno dopo giorno, impariamo a conoscere questo mondo variegato con i suoi epiteti caratteristici: Piallato, Otello, Tropposbatti, il Trucido, Riccioli d’Oro, Chioma di Fuoco e molti altri rendono meno grigie e monotone le lunghe mattinate scolastiche. Attorno a loro non potevano mancare i docenti – Rombo, Gloria Swanson, il Ruvido – cornice ideale di questo esilarante microcosmo.

Recensione

Chi conosce direttamente o indirettamente il mondo della scuola sa perfettamente quanta verità ci sia tra le pagine di questo romanzo! Non è caratterizzato da una storia principale, ma contiene tante piccole storie individuali, storie di vita quotidiana, realtà esistenti in qualsiasi edificio scolastico frequentato da adolescenti. Amicizie, gelosie, primi amori e prime delusioni sono raccontate sempre con il sorriso sulle labbra. Pagina dopo pagina l’ironia pervade la storia, caratterizzata da uno stile brillante e incisivo, che rende il testo scorrevole e divertente. Il romanzo di Valentina Petri nasce da un’esperienza autobiografica maturata sul campo anno dopo anno, a contatto con l’enigmatico e affascinante mondo dei ragazzi di oggi, apparentemente persi nei meandri delle loro fragili esistenze, ma capaci di sorprenderti se si dà loro un briciolo di fiducia.

“Sfido chiunque a trovare un altro lavoro dove succedono cose come queste.”

Il filo rosso che unisce queste storie a prima vista caotiche e slegate è l’occhio attento del narratore/insegnante che osservando e comprendendo giorno dopo giorno i propri alunni ci trasmette il loro entusiasmo contagioso, i loro voli pindarici, le loro piccole e grandi sofferenze e con sguardo amorevole li accompagna al traguardo finale, non senza elargire preziose perle di saggezza:

“Realizzate i vostri sogni, siate onesti, rispettate tutti, chi già vi ama e chi sceglierete di amare. Salutate, dite grazie e per favore. Imparate a rifarvi il letto, a far partire una lavatrice. Leggete. Ricordate che le parole sono importanti. Fate i bravi ragazzi, diventate uomini buoni.”

Consigliato a chi vuole conoscere il mondo della scuola nella sua essenza, nella sua imprevedibilità, nella sua più pura e misteriosa realtà, al di là dei pregiudizi comuni e delle vane apparenze.

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