“Asino chi legge” – Antonella Cilento

Chi legge, specie chi legge tanto, è considerato un asino. […] Da qualche anno […] leggere è considerato un errore, una perdita di tempo, un insignificante vizio. Studiare e leggere, è ormai noto, non ti porteranno da nessuna parte, non ti apriranno le porte del mondo del lavoro, non faranno di te una persona migliore.

Però, scrivere vogliono scrivere tutti. Hanno un romanzo nel cassetto, specie i più insospettabili.


Voto: / 5

Magari esagera un po’ nel tono, ma Antonella Cilento non ha tutti i torti. Nel nostro paese scrivono in tanti, forse in troppi. Il problema è che non leggono. Quindi non si confrontano con visioni del mondo diverse dalla propria. E non crescono. Rimangono come quei nani che si vedono ancora in alcuni giardini.

I lettori, in Italia, sono pochi. E quei pochi tengono in piedi la media nazionale perché divorano libri come forsennati.


L’esperienza di Antonella Cilento

Asino chi legge raccoglie le esperienze vissute da Antonella Cilento in qualità di «Esperto Esterno di scrittura creativa». Il suo è un compito non facile. Da anni gira il nostro paese allo scopo di trasmettere l’amore per la scrittura e la letteratura nelle scuole dove più faticano ad attecchire. Però non si arrende. E qualche risultato lo ottiene.

Copertina "Asino chi legge"

Le difficoltà più grandi sono legate all’idea sbagliata che molti hanno circa la figura dello scrittore: «Non si vuol mai sapere quanto lavoro poco eroico, quanta fatica su di sé si deve fare per scrivere un libro vero. Poiché il risultato finale appare al lettore ingenuo come una scintillante vetrinetta valutabile per la sua consumabilità».

Antonella cerca di farlo capire in tutti i modi. Lei è alla continua ricerca di un catalizzatore: «Nessuna passione − e leggere e scrivere sono passioni, brucianti − si trasmette senza un conduttore»

Ma soprattutto ha fatto sua la lezione del grande Raymond Carver: «Non si potrà mai trasformare uno che è incapace di scrivere in un grande scrittore e neanche in uno scrittore decente, ma credo che certe cose possano essere insegnate e trasmesse». È sempre la solita, vecchia storia. Chi vuol saperne di più, legga.

Antonella Cilento, Asino chi legge, Parma, Guanda, 2010

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