“Il fante di picche” – Valentino Meynet


Voto: / 5

In una noiosa giornata in cui nulla sembrava succedere, ecco che suona il corriere, consegnandomi una busta gialla che lascia poco spazio all’immaginazione: si tratta di libri.
Erano finalmente arrivati i libri che Valentino Meynet, conosciuto tramite la pagina Facebook Amanti dei libri, mi aveva promesso. Sfoglio la prima pagina e trovo questa dedica:

A Marco, con la speranza che con questi libri tu possa vivere la magia che ho trovato io nello scriverli. Grazie di cuore

Valentino Meynet

Allora piccola anticipazione: la magia l’ho sentita!


Senza troppi indugi procedo quindi con la recensione de “Il fante di picche“, la prima indagine di Smiley Grant e David Colburn. Sempre dello stesso autore potete trovare “Un nome per un cadavere” del 2008 e “La maledizione del faraone” del 2017, che sono rispettivamente la seconda e la terza indagine.

Copertina de "Il fante di picche" con sfondo il mare, scattata a bordo di una nave

 

Trama de Il fante di picche

Il protagonista, che coincide con la voce narrante, è proprio Smiley Grant. Del personaggio l’autore non dà nessuna descrizione fisica, con il preciso scopo di favorire l’immedesimazione di ogni lettore con la sua figura.

Il signor Smiley, da poco divenuto vedovo, abbandona il suo lavoro e si trasferisce dalla caotica Londra, verso Canterbury, sua cittadina natia. È lì che riceve dei biglietti per una crociera, grazie alla vittoria di un concorso di scrittura al quale aveva partecipato la moglie.

Titubante in un primo momento, decide poi di partire, venendo a conoscenza che a bordo della nave troverà anche David Colburn, celebre investigatore e suo carissimo amico.

Seguono alcuni capitoli nei quali una voce esterna e onnisciente ci parla delle vite dei principali personaggi della vicenda, che ritroveremo tutti sulla nave. Quest’ultima è proprio l’ambientazione in cui avranno luogo tutti i fatti.

Cercando di non anticipare troppi dettagli, per non rovinare la magia del mistero, mi limiterò a dirvi che, come è ovvio che sia in un romanzo giallo, a bordo della Sweet Mary verrà commesso un omicidio, preannunciato dalla profezia di una veggente. Un po’ come accade ne “Il mastino dei Baskerville” si crea una commistione tra realtà, apparenze, misteri, inganni, superstizione e scetticismo!

Il libro Il fante di picche tenuto in mano a bordo di una nave

 

Recensione del primo giallo di Valentino Meynet

Il fante di picche è intriso di richiami ad altri gialli. Sia nella forma di piccoli omaggi ai grandi del genere, sia come topoi caratteristici del genere che suggeriscono come l’autore, oltre ad aver scritto gialli, ne ha letti anche parecchi! Il che non è assolutamente negativo, qualora non fossi stato chiaro.

Ho apprezzato il desiderio dell’autore di renderci quanto più partecipi anche grazie alla mancata descrizione fisica del personaggio principale. Peccato però che io non sia riuscito ad identificarmi con il signor Smiley, perché il personaggio mi è risultato abbastanza delineato a livello caratteriale. Ma questa potrebbe essere solo un’impressione soggettiva.

La narrazione scorre in maniera molto lineare, a parte rari momenti in cui la situazione richiede qualcosa di diverso. Così durante la premonizione della veggente il tutto si carica di mistero e lo stile diventa assai più descrittivo, fiumi di figure inondano il lettore. In altri momenti invece alcuni espedienti aiutano a caricare la trama di suspense, ad esempio l’intrecciarsi delle vite dei vari personaggi, a tal punto che quasi ognuno di loro sembra avere un movente. Inutile tentare di capire chi sia il colpevole, solo l’acume di David Colburn riuscirà a venirne a capo e avrete bisogno delle sue spiegazioni per trovare una risposta a tutte le vostre domande.

Il fante di picche mi ha tenuto compagnia in un lungo viaggio in treno e in nave, il che ha reso il tutto ancora più suggestivo, coinvolgente ed intrigante.
Ma oltre alla location “ristretta e in movimento” condividevo con Smiley Grant e gli altri personaggi la stessa voglia di venire a capo di quell’intricato mistero. Un libro di poco più di 100 pagine, che mi ha tenuto incollato dall’inizio alla fine. Consigliato!

[bs-white-space]

Commenti