“Per una notte d’amore e altri racconti” – Émile Zola

Il sale dei classici


Voto: / 5

In Primavera nera Henry Miller si domanda: «Perché cos’è che fa vivere i classici, se è vero che continueranno a vivere e non a morire come noi e tutto ciò che ci circonda? Che cosa li preserva dalle furie del tempo se non il sale stesso che essi contengono?»

Il sale di Émile Zola ha spesso un sapore aspro. Nella maggior parte delle storie contenute nella raccolta Per una notte d’amore e altri racconti, infatti, domina la miseria. Materiale, ma non solo. La ristrettezza dei mezzi riflette la meschinità di chi non sa guardare oltre il proprio tornaconto personale e per questo perde tutto. Vita compresa.


copertina per una notte d'amore di emile zola

Sei racconti magistrali

Ambienti cupi e inospitali vengono descritti con rara efficacia. Il male di vivere è lì, vivido e tangibile. Sembra quasi di toccarlo. Come nel caso del Capitano Burle: un militare vedovo caduto in disgrazia e capace soltanto di deludere la vecchia madre, muore a causa di una donna brutta come il peccato.

Ancora più incisivi i ritratti dei cinque personaggi di Come si muore. Una catalogo minimo della rassegnazione. Uomini e donne che muoiono goccia dopo goccia. Senza abbracciare mai la speranza che il loro destino possa in qualche modo cambiare.

Ma ognuno ha quello che si merita. Come il Julien Michon di Per una notte d’amore: ragazzone tonto e robusto, s’illude di poter essere riamato dalla bella Thérèse, ricca ragazzina con il vizio del sadomaso. Conoscerla lo porterà a divenire consapevole della propria inadeguatezza. E, di conseguenza, alla morte.

In campagna costituisce quasi una stonatura. Prosa lirica dalle forti valenze idilliache. Tanto per dimostrare, forse, che si può anche pennellare un paesaggio tutt’altro che disagevole. Perché scrivere è un po’ come dipingere.

Anche La festa a Coqueville permette una inconsueta divagazione. La faida familiare tra i Mahé e i Floche, che potrebbe assumere connotazioni shakespeariane, svolta in una direzione farsesca piacevolmente imprevista.

Ci pensa Louis Roubieu, protagonista de L’alluvione, a riportarci con i piedi per terra. Non gli serve molto per raccontare come una imprevista alluvione gli abbia strappato via denaro e affetti, facendolo sentire per molti versi affine al Giobbe di biblica memoria.

Sei racconti poco noti. Sei magistrali esempi di come si può – anzi, si deve – scrivere una storia. Come ha detto Henry Miller, basta un po’ di sale. Il resto ce lo mette il tempo.

Émile Zola, Per una notte d’amore e altri racconti, Parma, MUP, 2012

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