“Pet Sematary” – Stephen King


Voto: / 5

“Pet Sematary” è un romanzo horror scritto nel 1983 da Stephen King, diventato film nel 1989 e poi nel 2019. Dello stesso autore abbiamo recensito anche Laurie“, “Carrie, lo sguardo di Satana“, “On writing“, “The Dome“, “Misery“, “Revival“, “Incubi e deliri” e “Joyland“.


Trama di Pet Sematary

Il dottor Louis Creed accetta l’incarico di direttore sanitario dell’università del Maine con un certo entusiasmo; i lati positivi sono molteplici: incarico di prestigio, una villa in campagna, vicini gentili e una cittadina idilliaca lontana dal caos metropolitano. Ma la pace non è destinata a durare a lungo. Una serie di episodi inquietanti sconvolgono l’esistenza di Louis: incidenti inspiegabili che succedono ai bambini, sogni oscuri e terrificanti che perseguitano il protagonista, incontri diabolicamente sorprendenti.

Tutti legati al cimitero degli animali. Luogo dove i bambini di Ludlow seppelliscono da sempre gli animali domestici. Ufficialmente. Però c’è un secondo cimitero nascosto fra gli alberi, ben più terrificante dove Louis Creed farà una scoperta raggelante: a volte è meglio essere morti…


Copertina pet sematary di stephen king

Recensione

Pet Sematary risulta scorrevole. Stephen King non si smentisce nemmeno questa volta (trovi anche la recensione di Misery). Non puoi far altro che sentirti esattamente come Louis; sentire le sue emozioni, il suo dolore e la paura che andrà aumentando sempre di più. La sera quando leggevo, mi dicevo: arrivo a fine capitolo e chiudo; ma non succedeva mai perché andavo sempre oltre, troppo presa da quello che leggevo e provavo.

Ti porta a voler assolutamente scoprire cosa accadrà subito dopo e allo stesso tempo pensi a cosa avresti fatto al posto suo in determinate situazioni; e di situazioni se ne presenteranno parecchie… e diciamocelo io al posto suo avrei rifatto le valige a tempo record e me ne arei andata via. Basti pensare ad una frase che uno dei personaggi ha detto: a volte è meglio essere morti… L’ho apprezzato molto e non vedo l’ora di leggere Joyland (sempre di Stephen King).

 

One Response

  1. Enrico Cantino 24/05/2019

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