“Scacco al re maggiore” – Lodovico Savino


Voto: 4 stelle / 5

Alla sua seconda pubblicazione, nel 2021 Lodovico Savino ha dato alle stampe “Scacco al Re maggiore” per Aliberti editore. 185 pagine che si leggono tutto d’un fiato, come testimoniano anche le recensioni su Amazon.it, suddivise in 17 capitoli alla faccia della scaramanzia, i cui titoli sono presi a prestito dalle hit rock mondiali, i veri pilastri del genere.

Trama di Scacco al re maggiore

Premio Campiello Giovani a Venezia nel 1999, a vent’anni di distanza Savino si ripresenta al pubblico con una fotografia attuale, canzonatoria a tratti e critica per altri versi, sui quarantenni di oggi. Una generazione orfana di grandi ideali, grandi passioni, grandi traguardi, grande musica, che vive fra le eredità culturali, sociali, musicali delle passate generazioni più vicini a quella dei nonni, che non dei genitori, e come contraltare proiettata in un presente-futuro vissuto alla giornata senza grandi aspettative o illusioni. Un presente pure qui diviso fra l’apparenza e la velocità dei social e poi i punti di ritrovo che possono essere il bar, la pizzeria. Vent’anni sono anche quelli persi dal protagonista del libro, Tommaso che si risveglia dal coma da cui deve ricostruire un po’ per volta il suo presente e il suo passato.

Ma ” Scacco al Re maggiore” è un libro che parla di amicizia e legami. Coprotagonisti infatti da un lato gli amici di una vita, Ivan che vive alla giornata, pieno di consigli e soluzioni, imbevuto di rock e amore per la vita che va vissuta fino in fondo anche con un pizzico di follia alla “Cogli l’attimo” e Manuel, l’amico saggio o meglio quello in carriera, posato un po’ la voce della ragione.

A fare da contraltare in un continuo gioco di contrapposti, bianco e nero, luce e ombra c’è un ulteriore personaggio: il vecchio burbero compagno di stanza dell’ospedale riabilitativo. Schivo e impassibile, si apre a Tommaso attraverso il gioco degli scacchi, quella scacchiera su cui strategia e mosse diventano metafora di vita ed azione, di modalità con cui ciascuno risponde alle mosse del destino e ai casi della vita.

Mossa dopo mossa fra i due si apre una breccia che getta il ponte fra giovane e anziano, attualità e passato, quel passato fatto di mani con i calli della fatica, piedi che hanno marciato in guerra, occhi che hanno visto atrocità ma anche verità fatte di cose concrete, semplici e soprattutto vere.

Recensione

In un continuo gioco di specchi vissuto fra le montagne del Trentino dove l’autore oggi vive, l’Altopiano della Vigolana e il lago in valle a pochi chilometri, il romanzo scorre veloce come un fiume in piena, come una rincorsa del tempo perduto alla ricerca di sè in una società tutta giocata su sfumature di grigio e contorni confusi.

Nessuna certezza, nemmeno la musica che è diventata sottofondo e che non lascia traccia così lontana culturalmente con quel ritmo reggaeton fatto più per rimorchiare che non per identificarsi come fu con il rock che invece segnò un’epoca e fu colonna sonora di grandi movimenti sociali e culturali.

Il romanzo si muove fra la spiaggia dove d’estate le turiste olandesi sono il premio da conquistare, e la pizzeria dietro il cui bancone c’è la figura materna della barista saggia e confidente, e dove ci si incontra tutti, dalla dottoressa che si preoccupa della salute di Tommaso e del suo trauma, alla ragazza che come un raggio di sole si fa strada nel cuore di Tommaso.

Nato durante il lockdown mentre il resto d’Italia imparava a sfornare il pane, “Scacco al Re maggiore” regala un epilogo che non t’aspetti sovvertendo ogni idea inseguita sul filo delle pagine e delle note rock declinate nelle molte sfumature del genere.

Il libro è disponibile negli store online. Lodovico Savino nasce a Reggio Emilia ed è laureato in ingegneria gestionale pur coltivando la passione per la scrittura che gli valse il Premio Campiello Giovani nel 1999 a Venezia. Nel 2008 si trasferisce in Trentino dove vive e lavora come sales engineer per una multinazionale giapponese. “Scacco al Re maggiore” è uscito per Aliberti editore nel 2021 frutto del tempo ritrovato durante il lockdown del 2020 e le lunghe serate e giornate trascorse chiuso in casa che gli ha stimolato la voglia di rielaborare e dare corpo a fogli chiusi da tempo nel cassetto.

Kj.c

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