“Un coniglio bianco in una tormenta di neve” – Paolo Sanna

Amici scrittori


Voto: / 5

Quando si recensisce il romanzo di un amico – o comunque di qualcuno che si conosce personalmente – si corre sempre il rischio di essere troppo indulgenti, poco obiettivi.

Conosco Paolo Sanna da una vita: siamo praticamente amici d’infanzia.

L’anno scorso mi ha telefonato per dirmi che aveva scritto un romanzo e voleva gli dessi un’occhiata perché di me si fida ciecamente.

Confesso che subito ho pensato: oddio anche lui.

Il fatto è che mi è capitato di leggere diversi romanzi scritti da esordienti. Nella maggioranza dei casi si tratta di materiale scadente e poco originale.

Ma nel caso di Un coniglio bianco in una tormenta di neve mi sono dovuto ricredere.

 

La trama di Un coniglio bianco in una tormenta di neve

Paolo Serra ha tre cose.

Un’agenzia immobiliare ben avviata. Un amico fraterno di nome Gianluca. Una splendida fidanzata di nome Alexis.

Le cose con la fanciulla non vanno benissimo. Paolo sta addirittura per lasciarla, ma non fa in tempo perché qualcuno la uccide.

E lui rientra chiaramente fra i sospettati.

 

Punti di forza del romanzo

Non dirò di più circa la trama per non rovinarne la lettura.

Ma una cosa posso dirla: il romanzo di Paolo Sanna ha tre punti di forza.

Primo punto: è scritto discretamente; ha un buon ritmo e una gradevole dose di ironia, che non guasta mai.

Secondo punto: l’intreccio. Oltre a essere ricca di colpi di scena, la vicenda è molto ben congegnata. Nessun elemento è casuale e ogni tessera ha il posto che le spetta all’interno del mosaico.

Terzo punto: l’imprevedibilità. Scoprire chi sia il colpevole non è facile. Ma il lettore attento può riuscirvi, cogliendo i vari indizi sparsi qua e là dall’autore con finta noncuranza.

La “morale della favola” è assai semplice: la verità è spesso davanti ai nostri occhi, ma noi non siamo in grado di vederla. Ne sa qualcosa il protagonista del romanzo.


Paolo Sanna, Un coniglio bianco in una tormenta di neve, Amazon, 2018.

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