“4321” – Paul Auster


Voto: 5 stelle / 5

Ho appena finito questo viaggio pazzesco che è “4321” di Paul Auster, pubblicato da Einaudi nel 2019 ed entrato in finale al Man Booker Prize del 2017. L’ho comprato appena uscito e l’ho guardato a lungo con soggezione. Con le sue 950 pagine ero certa fosse un libro che chiamo “da fidanzamento”: infatti ci ho messo un mese a leggerlo (un tempo per me lunghissimo). Se non avessi scelto l’estate ci avrei messo il doppio. Ringrazio Marlah, @books.baba__, @letture.cattive e @parole.dal.giappone per aver organizzato la mini lettura condivisa all’interno della #challengedei100classicidelfuturo .

Trama di 4321

“4321” è un romanzo circolare. Chiusa l’ultima pagina viene voglia di ricominciare da capo, perché, come accade in Proust, viene spiegata lì la genesi del libro che stiamo leggendo.

Il libro parte da un capitolo zero che pone le basi delle quattro vite di Archibald Ferguson, dopodiché si prosegue per sette capitoli che ci permettono di seguirle in parallelo. Seguiamo i quattro Ferguson attraverso circa quindici anni di vita: quindici anni caldissimi per l’America, perché parliamo dei Cinquanta e Sessanta.

“(…) non saprai mai se hai fatto la scelta sbagliata. Avresti bisogno di conoscere tutti i fatti in anticipo, e l’unico modo per disporre di tutti i fatti è essere in due posti nello stesso momento, ma è impossibile. (…) Quindi ecco perché la gente crede in Dio”.

Se andate in crisi a un certo punto, sappiate che ci sono due modi per leggere questo libro: una vita alla volta, in maniera verticale, o affidarsi alla costruzione dell’autore che va in orizzontale e ci racconta gli stessi anni declinati nelle diverse vite. Io ho seguito il secondo modo, senza affannarmi più di tanto, ma se vi va potete anche prendere gli appunti. L’autore comunque è molto collaborativo nel fornire i rimandi giusti per ricordarci in quale vita siamo, specie negli ultimi capitoli.

Recensione

“4321” mi ha presa tantissimo da subito. Mi affascina da sempre il concetto delle sliding doors e qui abbiamo tutto quello che può servire alla fantasia.

Sono stata letteralmente rapita dal meccanismo interno: assistere ai punti cruciali, agli snodi che per ogni Ferguson si diramano in una direzione invece che in un’altra. Mi è piaciuto capire le situazioni opposte: come può cambiare un’esistenza puntare su una squadra invece che un’altra, restare a casa o partire, scegliere un’università a Nord invece che a Sud. Ho amato assistere ai punti in comune, come se fosse inevitabile destino avere un rapporto delicato con la figura paterna, vedere il sesso come tema centrale della propria adolescenza. Incontrare la scrittura o innamorarsi sempre della stessa persona, in qualsiasi vita ci si trovi.

“(…) per quanto Albert apparisse giovane o brillante o sicuro di sé quando andava per il mondo, la sua anima era vecchia e stanca, e le anime vecchie e stanche alle volte potevano essere amare, anche rabbiose, soprattutto con le anime di quelli che non provavano la stessa amarezza e la stessa rabbia”

La parte storica degli anni Sessanta, in America, inoltre per me è stata illuminante. Leggere “4321” è come leggere quattro romanzi insieme. L’autore ne approfitta anche per mostrarci più lati della stessa medaglia: il protagonista è di vita in vita un po’ più vicino ora alla causa politica di Kennedy, ora alle ribellioni studentesche, ora alla guerra in Vietnam e così via. Questo mi ha dato spunti innumerevoli di approfondimento e la voglia di entrare ancora meglio in quel periodo, dal punto di vista degli statunitensi.

“Fino a quel momento ero il classico babbeo americano. Credevo nel progresso e nella ricerca di un domani migliore. Avevamo sconfitto la poliomelite, no? Poi avremmo sconfitto anche il razzismo.”

“4321” è il mio primo Paul Auster e leggerò sicuramente gli altri suoi libri. Dopo cinquecento pagine ho pensato che avrebbe potuto anche fermarsi lì, ma ho lasciato volentieri che continuasse a stupirmi con le sue allusioni, le strizzate d’occhio, i personaggi e i luoghi ricorrenti.

Questo è uno di quei romanzi in cui troviamo gli “Easter eggs” a spron battuto. Il protagonista finisce per ricevere soldi o libri dalle stesse persone, alcuni nemici sono sempre nemici, gli amici sono sempre amici.

Vi auguro di imbarcarvi anche voi, perché è come assistere a un interminabile fuoco d’artificio.

Trivia

Secondo Wikipedia, in comune con Paul Auster Ferguson ha l’anno di nascita, le origini ebree, la giovinezza in Newark e un’esperienza in Francia.

La versione in lingua originale è lunga 866 pagine ed è il libro più lungo scritto da Auster.

L’autore ha lavorato al romanzo per un mese di seguito, poi lo ha scritto a lunga distanza. Erano sette anni che non usciva un suo libro.

Le recensioni sono state subito assolutamente divergenti, ma questo l’ho visto anche in piccola scala nella lettura condivisa. Perciò mi piace leggere insieme.

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