“Ballo di famiglia” dello scrittore americano David Leavitt è una raccolta di racconti che risale al 1984 ma pubblicato da SEM a febbraio del 2021 nella traduzione di Fabio Cremonesi. Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea in omaggio.
Trama di Ballo di famiglia
I dieci racconti che compongono questa raccolta hanno come filo conduttore la famiglia. Altro tema prevalente è l’omosessualità, tema trattato quasi in ogni racconto.
“La sera in cui sua madre andò a letto per sempre, Danny imparò due cose: stare in silenzio significava essere matti e anche fare rumore significava essere matti. Gli parve di non avere scelta. Non conosceva modi di vivere che non comprendessero silenzi cupi e scoppi d’ira.”
“Territorio”è la storia di un giovane che presenta il suo fidanzato alla madre. L’autore mette a fuoco il disagio del protagonista nel fare coming out, mentre la madre non sembra minimamente turbata dall’avere un figlio gay, anzi, è lui a non essere a proprio agio. Vorrebbe intravedere nei suoi comportamenti la delusione per la diversità del figlio, delusione che non può non esistere in qualche angolo di sè. Nell’introduzione, Leavitt definisce questo racconto “profetico”, poiché quando lo scrisse ancora non aveva reso pubblica la sua omosessualità.
Il secondo è uno dei racconti che mi ha colpito di più. In “Contando ii mesi”, una donna, malata oncologica, affronta con coraggio e dignità la sua malattia, ricordando a noi “sani” quanto siamo fortunati e quanto spesso ce ne scordiamo. Trovo che la dignità sia sempre diversa e ognuna a suo modo offra uno spaccato che arricchisce enormemente chi legge o ascolta la storia di una persona dignitosa.
Altro tema la cui analisi non sazia mai la penna di Leavitt è la separazione dei genitori e le conseguenze che queste hanno sui figli. In “Il cottage perduto” e “Ballo di famiglia” assistiamo alla frustrazione di una donna lasciata dal marito che ama un’altra, mentre nel racconto “Danny in transito” troviamo un adolescente tormentato dopo la separazione dei suoi genitori.
Recensione
Ho apprezzato molto questi racconti, la loro lettura è stata scorrevole.
L’analisi dei personaggi e delle dinamiche familiari è molto esaustiva, l’autore ha analizzato il lato oscuro dei rapporti all’interno della famiglia.
I legami familiari fanno paura, comportano un parziale annullamento del sè in cui è difficile trovare equilibrio tra quello che si vuole essere e quello che si deve, o si dovrebbe, essere all’interno delle mura domestiche. Non è una novità che l’impegno più gravoso incomba sulle donne e nonostante questo, o forse proprio perché sono spesso costrette a mettere da parte qualsiasi altro ruolo sociale oltre a quello di madre, non vengono apprezzate dagli uomini che hanno accanto e che le hanno rese madri. A volte anche i figli diventano grandi accusatori delle madri che, inevitabilmente e inconsapevolmente, riversano su di loro la propria frustrazione.
Consigliato a chi vuole approfondire tematiche private e sociali che riguardano tutti.