“Bebelplatz”- Fabio Stassi


Voto: 5 stelle / 5

“Bebelplatz. La notte dei libri bruciati” è il nuovo libro di Fabio Stassi, pubblicato per Sellerio a ottobre 2024. L’ho letto d’un fiato – anzi, si è fatto lui leggere d’un fiato – perché ho saputo all’ultimo momento che il gruppo di lettura della biblioteca di San Valentino ha organizzato un incontro con l’autore per martedì 28 aprile 2025.

Trama di “Bebelplatz”

Fabio Stassi inizia la sua disamina dalla piazza di Bebel (Bebelplatz, appunto), a Berlino, perché lì si è svolto uno dei più grandi roghi, da parte dei nazisti di qualsiasi libro fosse ritenuto da cancellare per motivi di omologazione o di propaganda. Era il 10 maggio 1933. Purtroppo non era il primo rogo ai danni della letteratura né sarebbe stato l’ultimo.

L’autore scava nelle motivazioni di un’azione così devastante e approfondisce i motivi per cui nella lista nera ci siano anche cinque italiani: Pietro Aretino, Ignazio Silone, Emilio Salgàri, Giuseppe Antonio Borgese e Maria Volpi. Ripercorre brevemente le loro vite ma soprattutto cerca di capire quale pericolo rappresentassero i loro libri per il pensiero nazista.

Il libro è introdotto da Alberto Manguel, direttore della biblioteca nazionale della Repubblica argentina a Buenos Aires. In copertina c’è l’illustrazione di Walter Trier usata per il volume “Nazi-German in 22 Lessons”.

Recensione

Conoscevo già lo stile di Fabio Stassi, a ragione decantato da più di un’amica lettrice, grazie a “L’ultimo ballo di Charlot”, che ho letto un paio di anni fa. Con “Bebelplatz” si è confermato un autore attento, sensibile, umile e abile nel creare collegamenti.

Le digressioni che “alluvionano” le sue “note senza sistematicità” sono state per me fonti preziosissime di appunti e evidenziazioni, e ora ho una nuova lista TBR di una decina di titoli che nasce solo da questo libro.

L’antifascismo di Ignazio Silone, la libertà sessuale di Pietro Aretino e di Maria Volpi, la prima forma di Resistenza di Emilio Salgàri (sì!), l’utopia di Giuseppe Antonio Borgese… Grazie alla narrazione di Fabio Stassi penetriamo il mistero di un libro, aguzziamo la vista, abbracciamo il suo senso. Si aprono orizzonti, si ascolta il punto di vista di Elias Canetti ed Elsa Morante, si riprende Don Chisciotte . “Bebelplatz” è un libro matrioska, passa da un mondo all’altro e ti conquista, ti fa respirare coraggio e libertà.

Tra le tante riflessioni, quella che spicca di più si pone domande sul presente, sui poteri assolutisti che si contendono diverse parti del mondo. Ritroviamo lo stesso atteggiamento da secoli, dietro le parole del cancelliere cinese Li Si, ai tempi della Grande Muraglia Cinese: la convinzione che occorra fermare chiunque “usi la storia per criticare il presente”.

La cosa più bella è che io già da un po’ cercavo un libro come “Bebelplatz”, che allineasse e contestualizzasse i libri proibiti nella Storia. Mi ero anche procurata uno dei libri citati nella bibliografia, “Il libro dei libri bruciati”, e ora ho come due pezzi di un puzzle, di cui “Bebelplatz” contiene le istruzioni.

Mi è piaciuto moltissimo!

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