“Cronache di Tantalo” è un romanzo di Marfa Koručnić pubblicato da Helicon nel 2023. Ringraziamo l’autrice per la gentile concessione della copia omaggio in formato cartaceo.
Tutto ciò che leggerete a seguito, è ciò che da lettore elevatosi a recensore ha lasciato il libro e la sua romanza, purtroppo neppure la prefazione ha potuto portare ardire di cultura al presente relazionante.
Nella prefazione, a firma C. De Gregorio, troviamo spiegato:
“L’ardita trovata di Cronache di Tantalo è insomma quella di immaginare Tantalo mitologico come l’archetipo dell’accademico dei nostri tempi. La vita di questo contemporaneo Tantalide prende effettivamente molto presto la cadenza di incauti, baldanzosi e puniti tentativi di partecipare a dei ‘banchetti con gli dei’ o di ascese a luoghi immaginari come altrettante sedi di un ‘gotha’.
Il romanzo ha il pregio di poter essere degustato dai colti ma anche letto e apprezzato nella sua superficie come semplice, avvincente, tumultuosa trama di vicissitudini comiche, stranite, surreali e assurde, per quanto anche plausibili e verificabili, ovverosia come un moderno ‘progress’”.
Non sono un gran sommelier, visto il mio proseguo.
Trama de Cronache di Tantalo
Il personaggio tanto menzionato in questo romanzo è stato inventato e costruito a disegno di un goffo e ingenuo professore universitario dei tempi nostri. Insignito di questo nome, sperando di darne il giusto risalto. Tantalo di sua natura non riesce mai a diventare nonostante i suoi cinquant’anni di carriera un professore ordinario.
Ritenuto al momento della stesura un romanzo ambizioso, ricco di riferimenti colti, parodistico, satirico, soprattutto umoristico.
Recensione
Spronato e fascinato dalla importante e letterata prefazione di De Gregorio, conoscendo la spiccata e sensibilità ad utilizzare il mito tantalico in altri suoi articoli, mi sono lasciato assorbire nelle righe di questo romanzo. Galvanizzato e al contempo intimorito dalle dimensioni omeriche del tomo.
Al principio non compresi, poi non compresi, di nuovo inoltrandomi nei meandri più bui delle pagine vacue, non compresi. Probabilmente non compresi, perché compresso dal continuo eco del nome di Tantalo. Tantalo un risuonare incessante che pare voler ridondare a forza nella mente del lettore. Una campana stonata e crepata che cerca di lasciare un suono melodioso, il risultato, invero è a mio avviso alquanto deludente, in questa lettura, in questo continuo elencare di eventi pressochè banali, se non normali e quotidiani di codesto professore, non vi ho trovato ironia di sorta, non ho riscontrato la vena umoristica, forse troppo irrigidita dalla base letterale anglosassone.
La surrealtà menzionata era la ricerca da parte mia del mitico Tantalo, di certo non ho saputo apprezzare la parodistica del personaggio e ciò non mi ha permesso di leggere tra le colte righe scritte dall’autrice, che ringrazio comunque per l’impegno ammirevole messo in gioco per rendere Tantalo uno di noi.
Debbo confessare di aver letto questo romanzo con fatica, e alcune parti le ho anche saltate. Ma molte altre sono buone e scorrevoli, anche fini direi, e il giudizio del recensore è troppo severo e il voto va alzato per lo meno di una stella. Il linguaggio del recensore è tra l’altro oltremodo pretenzioso e rileccato, e la sua sintassi non è esente da anacoluti. Trincia poi senza argomentare, spara davvero a casaccio. Insomma Di Gregorio avrebbe preso un solenne granchio stando al Cavani. Direi che la trama può essere sì cosparsa di banalità, ma bisogna vedere se il banale è raccontato banalmente. Quale grande e apprezzato romanzo di oggi racconta poi il sensazionale? Segnalerei il gusto del romanzo nelle lettere dalla Turchia, nell’episodio di Pomona – presa in giro della letteratura erotica – , nel lungo episodio del congresso di Cernobbio che fa il verso al linguaggio degli accademici, e nel toccante episodio dei “simposi” sotto l’ombrellone con il bagnino Sauro.