Charles Bukoswki, genio e sregolatezza

Se ci lasciassimo guidare solo dall´apparenza vedremmo probabilmente un uomo trasandato con una bottiglia in mano e il volto di chi ha condotto una vita dissoluta, se andiamo oltre, scopriamo uno degli scrittori e poeti più  celebrati del ´900.

Genio e sregolatezza contraddistinguono Charles  Bukowski, statunitense di origine tedesca, di cui lo scorso anno ricorreva il centenario della nascita. Di lui abbiamo parlato anche recensendo la graphic novel di Alessio Romano e Roger Angeles “Bukowski” (Lisciani Libri 2020).

La poetica di Bukowski

Approcciarsi alla sua letteratura non è semplice, o quanto meno non è quello che ci si aspetta avendo in mente la cognizione classica di poesia: qui ci troviamo di fronte ad un linguaggio vivo, crudo, a volte anche volutamente volgare. E attraverso questo stile del tutto inconsueto Bukowski racconta verità sacrosante, celebra l´autenticità, l´originalità dei sentimenti, esalta la bellezza pura, non fatta di artifici.

La sua intera opera letteraria  nasce sicuramente da un percorso di vita doloroso, a volte vissuto ai limiti e ai margini della società, tra quelli che spesso vengono definiti ultimi. In Bukoswksi poesia e vita coincidono: le sue parole raccontano con uno stile asciutto e senza divagazioni stilistiche, le sofferenze quotidiane, guardano con occhi disincantati la società contemporanea, celebrano i sentimenti autentici.

Siamo di fronte ad un personaggio controverso  e particolare, che ha raccontato ciò che la poesia mai aveva osato fare. Il suo sguardo si posa sul degrado, sulle vite vissute all´insegna della sregolatezza, ma anche , teneramente, sull´amore, sull´amicizia e sulla nostalgia.

Essendo diventato un esponente di spicco della letteratura, amato da diverse generazioni, molte delle sue frasi e poesie vengono riportate frequentemente. Stupisce come, a distanza di ormai quasi trent´anni dalla sua morte, le sue poesie e i suoi scritti siano un´analisi attuale del mondo che ci circonda.

Alcune citazioni

Celebre l’aforisma di Bukowski riguardo l´umanità:

La gente è il più grande spettacolo del mondo . E non si paga il biglietto.”

E dietro ad un linguaggio indubbiamente inusuale per la poesia, si possono trovare significati e spunti di riflessione assolutamente interessanti.

Ad esempio, “Il cuore che ride” sembra un incoraggiamento verso il lettore, ma fondamentalmente anche a se stesso a non abbattersi di fronte ai problemi e ai dolori della vita:

La tua vita è la tua vita.

Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.

Stai in guardia.

Ci sono delle uscite.

Da qualche parte c’è luce.

Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.

Stai in guardia.

Gli dei ti offriranno delle occasioni.

Riconoscile, afferrale.

Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.

E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.

La tua vita è la tua vita.

Sappilo finché ce l’hai.

Tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.

Fra tutti gli scritti, probabilmente uno dei più conosciuti  e dei più belli  è “Non ho smesso di pensarti”, che con parole semplicissime racconta la nostalgia di un distacco, l´ansia della lontananza, la catena dell´orgoglio che impedisce i ravvicinamenti.

Non mancano riflessioni e riferimenti alla poesia.  Bukowski afferma:

Molta gente scrive poesie che non sente pienamente. Lo faccio anch’io, a volte. Vita dura genera verso duro e con verso duro intendo un verso vero privo di orpelli.,

riferendosi alla sua poesia e al suo modo di vivere-scrivere.

E guardando con animo amaro il mondo della letteratura , afferma che Dio , osservando il Suo operato ammette di aver creato troppi poeti e poca poesia.

Ma accanto ad un Bukoswki duro , ce n´è uno che mostra tutta la sua  tenerezza in una delle sue poesie più dolci, “ Buona notte a te”:

Buonanotte a te che in questo momento dovresti essere qui e non chissà dove. Buonanotte a chi anche stanotte si perderà tra le lacrime e i pensieri.

Buonanotte a chi ha sperato, lottato a chi ha tirato fuori le unghie ma comunque ha perso. Buonanotte a me, che ti aspetto e prego ogni sera per vederti tornare.

Buonanotte ai codardi, ai “lo faccio per te”, a chi ha deposto i sogni nel cassetto, a chi è caduto ma ha avuto la forza e il coraggio di rialzarsi.

A chi non vuole occhi diversi. A chi non ci riesce, a chi ci prova ma è dura, a chi soffre in silenzio, a chi ride ma sta male, a chi non riesce a camminare, a chi è stato lasciato, a chi ha il cuore spezzato. Buonanotte, che poi questa notte di buono non ha nulla.

E resterò sveglia a pensarti, a immaginarti a chiedermi come stai, cosa fai, se sorridi, se sei felice, se ti manco, se stai bene anche senza di me.

Chi ti scalda la notte, chi ti guarda dormire, chi ti sorride così dal nulla. E non so, ma ho paura. Perché la notte diventiamo più deboli, perché la notte cadiamo, i pensieri vanno veloci e le lacrime scendono. Dove sei, con chi sei, mi manchi”.

Avvicinarsi alla poesia di Bukoswki significa guardare il mondo con occhi diversi, soffermarsi senza pregiudizi su aspetti della vita che magari vengono comunemente giudicati , senza essere prima conosciuti e compresi.

Citando una sua frase, si ha veramente la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un´anima libera, ad un pensiero controcorrente e anticonformista, che vive appieno il suo essere e la sua natura.

Lanima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando le sei vicino.

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