“Federico Il Grande”, scritto dall’ormai leggendario storico Alessandro Barbero, non è un romanzo, o meglio, non dovrebbe esserlo. In realtà, quest’operetta di circa duecento pagine, pubblicata da Sellerio nel 2007, possiede tutte le caratteristiche per affascinare un lettore, esperto di storia, o meno.
Dimenticatevi, dunque, dei lunghi saggi infarciti di nozioni. Scordate il senso di dispersione dovuto ad un contesto alieno e soverchiante. Lasciate perdere tutti quei paroloni che fanno impallidire l’Accademia della Crusca.
Alessandro Barbero, lo sappiamo, quando vuole rivolgersi ad un pubblico ampio e variegato, parla come mangia, e scrive come parla. E di questo noi non possiamo che essergli eternamente grati.
Dello stesso autore abbiamo recensito anche “Donne, Madonne, mercanti e cavalieri“.
Trama di Federico il Grande
“Federico Il Grande” è una monografia. Il soggetto è appunto il celeberrimo e controverso re di Prussia, salito al potere nel lontano 1740. Il suo governo, durato ben quarantasei anni, rappresenta il canto del cigno non solo del ‘700, ma anche del concetto stesso di Assolutismo, con tutte le sue complicatissime contraddizioni.
L’opera affronta in maniera completa il percorso del sovrano, partendo dalla sua problematica infanzia martoriata dal pessimo clima familiare, fino alla gloria militare conquistata sui campi di battaglia.
In mezzo, il disastroso rapporto con suo padre, il burbero e dispotico Federico Guglielmo, e con sua madre Sofia Dorotea di Hannover, intrigante ed astuta matrona di corte. Una buona parte della narrazione, infine, verrà dedicata alla spaventosa Guerra dei Sette Anni, vero punto di svolta non solo della leggenda di Federico Il Grande, ma soprattutto della storia europea.
Pur non raccontando nel dettaglio ogni singola battaglia, Barbero dona ad ogni scontro una propria personalità, cristallizzandone l’essenza davanti agli occhi del lettore. Chiudono il cerchio una serie di piccoli incisi sulla vita quotidiana e sul rapporto che Federico II intrattenne con alcune delle grandi personalità del suo tempo, come Voltaire e Johann Sebastian Bach.
Recensione
Nonostante l’apparente brevità, tutti i fatti salienti della vita e della carriera del sovrano prussiano verranno messi in luce con grande precisione. Le vicende meno rilevanti, o quelle anche solo squisitamente tecniche, scompaiono in favore di un ritratto molto più sciolto e ricco di personalità. Le precisazioni storiche più spigolose, come il sistema elettivo del Sacro Romano Impero, o il processo di secolarizzazione delle province appartenute all’Ordine Teutonico, sono espresse con una chiarezza talvolta disarmante.
Alessandro Barbero, con questa sua magnifica monografia, trasforma la semplice divulgazione storiografica in vera e propria narrazione, confezionando un prodotto che pur non puntando al semplice intrattenimento, ne colleziona praticamente tutte le caratteristiche.
Chiunque abbia voglia di approfondire la figura di Federico Il Grande non può fare a meno di questo volumetto. Il nostro consiglio, per tutti gli altri, è di dare comunque una chance alla semplicità magnetica di Barbero. Perché in fondo, è bene ricordarlo, anche la Storia è una storia. E quella S maiuscola, in un’opera come questa, sembra molto, ma molto più piccola.