“Il settimo papiro” è il secondo libro di Wilbur Smith appartenente al ciclo dei Romanzi egizi. Scritto nel 1995, è arrivato in Italia tramite Longanesi (collana Tea).
Trama de Il settimo papiro
“Il settimo papiro” è la continuazione del romanzo “Il dio del fiume” (1993), che però era ambientato nell’antico Egitto. L’ambientazione di questo secondo romanzo è in epoca moderna, quando i ricercatori Royan e suo marito sono vicinissimi alla scoperta della leggendaria tomba del faraone Mamose VIII, concepita dallo scriba Taita, protagonista del primo libro.
Questa scoperta costa anche delle vite, e perciò la vedova Royan decide di proseguire le ricerche affiancandosi al possibile finanziatore Nicholas Quenton Harper. Insieme, fanno fronte comune contro uno speculatore che cerca di arrivare alla tomba prima di loro. E instaurano un legame lavorativo che potrebbe andare oltre. Potrebbe.
Recensione
Ho ascoltato questo libro perché per una challenge volevo soddisfare la voce collegata a un autore scomparso nel 2021, e avendo mio padre la libreria piena dei libri di Wilbur Smith ho voluto togliermi la curiosità su questo autore.
Mai più.
Per tutte e ventidue le ore di ascolto sono stata sul punto di associarlo a un altro punto della challenge: “un libro a cui hai dato due stelle”. Personaggi piatti e contraddittori, dialoghi sterili, ambientazioni poco credibili hanno fortemente condizionato il mio apprezzamento della storia. Sarà che non leggo romanzi d’avventura, sarà che non leggo abitualmente narrativa degli anni Novanta, ho trovato questo romanzo così artificioso e stucchevole che in alcuni punti l’ho odiato.
Alla fine gli metto tre stelle solo perché ho trovato interessanti e verosimili le parti relative all’antico Egitto, e perché l’autore compie la ruffianata di auto-citarsi più volte, lasciando che i personaggi gettino miscredito sul primo romanzo.
L’ho già detto mai più?