“I Malavoglia” è il romanzo più conosciuto di Giovanni Verga ed è stato pubblicato per la prima volta dall’editore Treves, a Milano, nel 1881.
Fa parte de “Il Ciclo dei Vinti”.
Trama de I Malavoglia
Nel romanzo si racconta la storia della famiglia Malavoglia che sono dei pescatori siciliani
A capo della famiglia c’è padron ‘Ntoni.
E con lui nella casa del “Nespolo” abitano suo figlio, Bastianazzo, con sua moglie, Maruzza, e lori 5 figli (‘Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia).
Il giovane ‘Ntoni è chiamato a fare il servizio militare e la famiglia perde uno dei suoi pilastri.
Per questo motivo il vecchio ‘Ntoni acquista a credito una partita di lupini con l’intenzione di rivenderli.
Però durante la traversata in mare la barca dei Malavoglia naufraga.
Il carico è perso e Bastianazzo muore perciò Padron ‘Ntoni deve vendere la loro casa.
Da questo momento hanno inizio una serie di accadimenti negativi che toglierà loro ogni speranza.
Luca muore in battaglia e anche la madre morirà per colpa del colera.
Il giovane ‘Ntoni inizia a contrabbandare e finirà in carcere.
Lia è compromessa per una presunta relazione con il brigadiere e sarà costretta ad andarsene poi diventerà una prostituta.
Mena per i problemi famigliari non potrà più sposarsi.
Il vecchio ‘Ntoni così morirà solo.
Tuttavia ci sarà il riscatto dei Malavoglia grazie al più giovane della famiglia.
Alessi riuscirà a riacquistare la casa del “Nespolo” e poi riprenderà l’attività del nonno.
Dopo aver scontato la pena tornerà ‘Ntoni ma solo dire addio a tutto in quanto.
Ormai si è accorto che quella non più la sua vita.
Recensione
Quello che mi è piaciuto di questo romanzo è come Verga ha trattato il tema del passaggio dal vecchio al nuovo ossia l’arrivo della modernità.
Il contrasto, forte, tra un paese povero, ma sereno e fedele alle tradizioni e l’arrivo della novità e del progresso che minaccia le abitudini che si tramandano da tempo nel paesino.
E questo concetto non è così lontano dalla nostra realtà!
Mi spiego meglio, ok?
La tecnologia ha preso, e sta prendendo, sempre più piede nelle nostre vite.
Tuttavia non tutti riescono a stare al passo e questo ha fatto si che tante persone sono rimaste escluse, loro malgrado, da tutte queste novità.
Anch’io, modestamente, come Verga non condanno il nuovo, volersi migliorare è un sentimento giusto e naturale dell’animo umano, però dovrebbe essere fatto con gradualità senza escludere nessuno.
O, per meglio dire, dovrebbe permettere a tutti quanti di godere dei frutti che ciò può portare.