I plurali insidiosi: camicie o camice? Valigie o valige?

Camice o camicie? Ciliegie o ciliege? Valige o valigie? Striscie o strisce? Costruire il plurale è generalmente facile, nella lingua italiana: basta passare dalla desinenza “a” del singolare alla “e” del plurale sia per i maschili sia per i femminili, mentre dalle desinenze in “o” e “e” del singolare passiamo alla “i” del plurale.

Ma ci sono molte eccezioni e diversi plurali insidiosi che ci possono mettere in imbarazzo.

Esempi della regola generale. Singolare in “-a”, plurale in “-e”.

La mamma -> le mamme

La gatta -> le gatte

Esempi della regola generale. Singolare in “-o”, plurale in “-i”.

Il taccuino -> i taccuini

La eco -> gli echi

Esempi della regola generale. Singolare in “-e”, plurale in “-i”.

Il genere -> i generi

La luce -> le luci

Plurali insidiosi in -cia, -gia, -scia.

Ma ecco il dramma: se devo costruire il plurale di valigia, cosa ne faccio della i? E per il plurale di camicia è corretto camicie o camice?

La regola da seguire è che conservano la “i” al plurale quelle parole che prima della desinenza finale -cia e -gia hanno una vocale. Di conseguenza, la perdono quelle parole che prima della desinenza finale -cia e -gia hanno una consonante.

Nel caso di -scia, la i va mantenuta solo se la i è tonica, cioè se vi cade l’accento.

Esempi di plurali in -cie, -gie, -scie

La camicia -> le camicie

La valigia -> le valigie

La scìa -> le scìe

Esempi di plurali in -ce, -ge, -sce

La boccia -> le bocce

La spiaggia -> le spiagge

La striscia -> le strisce

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