Il bambino bugiardo – S.K. Tremayne


Voto: 4 stelle / 5

“Il bambino bugiardo” è il secondo libro scritto da S. K. Tremayne con questo pseudonimo nel 2016, con il titolo originale “The Fire Child” (il bambino di fuoco). Appartiene al genere thriller e ha un totale di 317 pagine. E’ un bel libro con un finale davvero inaspettato.

Trama de Il bambino bugiardo

Rachel si è appena trasferita nella grande tenuta dell’uomo che ha sposato: è stato un colpo di fulmine, sia per lui – David – che per il suo bambino, in quanto l’uomo da circa due anni è rimasto vedovo. Il bambino ha otto anni, Jamie, sorride molto poco, è taciturno, non ha ancora superato il lutto per la madre e oltre ad averle scritto delle lettere sotto consiglio dello psicologo è convinto di vederla e di parlarle, probabilmente anche a causa del fatto che il corpo della donna non è mai stato ritrovato. David è molto spesso lontano da casa per lavoro e Rachel passa molto tempo a casa con il figliastro, che un giorno all’improvviso dice di aver fatto un sogno in cui lei aveva le mani sporche di sangue e c’era un riccio morto; Rachel rimane molto impressionata da ciò, e tempo due giorni lei investe un riccio e raccogliendolo dalla strada si sporca le mani di sangue. Certo, potrebbe essere una semplice coincidenza, ma poco dopo Jamie le dice che lei morirà il giorno di Natale. Spaventata da quella potrebbe essere una profezia, Rachel inizia ad indagare sulla morte di Nina e di far curare il piccolo.

Recensione

Un bel libro, davvero un bel libro. Inizia spiegando dettagliatamente i posti che nomina, spiegando anche un po’ la storia del posto, e poi inizia la narrazione della storia. Non è un autore ripetitivo, e questo è un aspetto che mi piace molto della sua scrittura, ti dà un’informazione alla volta, dandoti il tempo di assimilare ciò che ti ha detto (senza spararti cinquanta informazioni tutte insieme con il rischio che qualcosa ti sfugga) e ti accompagna nella risoluzione dei vari enigmi con i giusti tempi, facendoti arrivare a capire un attimo prima che lo dica lui stesso. Anche se all’inizio può sembrare un po’ lento nella narrazione – a causa delle varie descrizioni – poi la storia inizia ad avere dei colpi di scena fino all’inaspettato finale che ti lascia a bocca aperta. Un thriller ben scritto, una storia molto bella, era da tempo che non mi appassionavo così tanto ad un libro. Sicuramente consigliatissimo.

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