“Il furto della Divina Commedia” – Dario Crapanzano


Voto: 3 stelle / 5

“Il furto della Divina Commedia – Un’indagine di Fausto Lorenzi”, edito Mondadori, è un romanzo giallo del 2019 scritto dall’autore milanese Dario Crapanzan, scomparso due anni fa, nell’ottobre 2020.

La storia, ambientata negli anni Cinquanta del Novecento, ruota attorno alle indagini condotte dall’ispettore Fausto Lorenzi (con l’aiuto dell’agente Giuseppe Tindaro) riguardo al furto di un inestimabile libro della seconda metà del Quindicesimo secolo ai danni dell’aniziano Preside di un liceo milanese. Un caso apparentemente di semplice risoluzione che si complica quando si intreccia all’omicidio della segretaria dell’Istituto.

Trama de Il furto della Divina Commedia

Il sessantenne Preside del liceo ginnasio Marcu Tullio Cicerone di Milano, Michele Esposito, investe ogni risparmio nell’acquisto di prestigiosi e rari volumi antichi. L’ultimo acquisto, in ordine temporale, è un incunabolo della Divina Commedia di cui va molto fiero, tanto che decide di portarlo all’Istituto e convocare tutto il corpo docente docente e la segretaria nella sala riunioni, affinché ammirino l’oggetto di valore.

Al momento dello svelamento dell’opera, però, si scopre che il prezioso oggetto è stato rubato dalla cassaforte dell’Istituto, senza apparenti segni di effrazione, come constatano i due poliziotti che si recano sul luogo del furto per iniziare le indagini.

L’ispettore Lorenzi e l’agente Tindaro cominciano, così, a investigare sul caso. Partono dalla raccolta delle dichiarazioni del Preside e della segretaria Anna Maria Rossellini, gli unici due a conoscere la combinazione della cassaforte.

Le prime testimonianze rivelano che il bigliettino su cui la segretaria aveva scritto le cifre della combinazione e che conservava nel cassetto della sua scrivania era scomparso, ma, dopo aver interrogato, insegnanti e personale scolastico non è stato possibile formulare alcuna accusa concreta verso nessuno. A quel punto il caso sembra essere arrivato a un binario morto: le prove raccolte, infatti, non portano a nessun sospettato in particolare.

Il finale

La situazione, però, si complica quando viene ritrovato il corpo senza vita della segretaria, uccisa da un colpo di pistola nel suo appartamento. Il mistero, così, si infittisce: che il furto e l’omicidio siano correlati?

Questa è la pista verso la quale Lorenzi e Tindaro sembrano propendere. Trovando l’assassino della donna, quindi, si troverà anche il ladro del libro antico. Tutti gli sforzi dei due poliziotti, da quel momento in poi, si concentrano esclusivamente sullo scoprire i segreti di una donna dalla vita apparentemente ordinaria, ma che si rivelerà tutt’altro che banale tra corsi di pittura, messe in scena teatrali e numerosi amanti. Dopo attente indagini, perizie e numerosi colpi di scena, Lorenzi e Tindaro arrivano a trovare l’assassino della donna: per tutto quel tempo era stato sotto i loro occhi.

Un mistero rimane ancora da risolvere: chi ha rubato il prezioso libro? Lorenzi un’idea se l’è fatta, ma rimane tutta da dimostrare.

Recensione

Il romanzo segue le azioni e soprattutto i pensieri dell’ispettore Lorenzi, descrivendone le abitudini, i modi di fare, parlare e comportarsi. È lui il protagonista del romanzo, è lui che possiede le capacità per risolvere il caso, nonostante le sue complessità.

L’unico in grado di aiutarlo, o perlomeno di dargli qualche spunto su cui riflettere, è l’agente Tindaro.

Quest’ultimo, infatti, lo assiste diligentemente nelle indagini, ascoltando le sue riflessioni e mettendo in luce le sue perplessità sugli eventi che spesso si tramutano in ottimi spunti di riflessione. Il rapporto e le dinamiche che si vengono a creare tra i due funzionari potrebbe essere paragonato a quello tra Sherlock Holmes e Watson. Lorenzi, infatti, è sveglio e dinamico; Tindaro, invece, seppur molto intelligente, perspicace e intuitivo, non possiede l’acutezza del suo superiore.

Tutto ciò fa del romanzo un libro giallo in piena regola, con tutte gli elementi che contraddistinguono questo genere. Un mistero apparentemente facile da risolvere poi sfocia in un dramma ben più grande, ricco di aspetti controversi a cui è necessario dare una risposta per fare luce sull’intera situazione. In questo caso, però, nonostante il mistero principale venga risolto alla fine del libro, rimane insoluto un aspetto della vicenda. I lettori restano con il fiato sospeso e resta aperta la possibilità di un eventuale sequel.

Carlotta Gentilin

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