“La casa di tutti” di Antonella Agnoli è un libro Laterza pubblicato all’inizio del 2023. Traccia le linee guida di un nuovo modo di pensare un luogo che esiste da sempre, per renderlo più efficace e insostituibile: la biblioteca.
Trama di La casa di tutti
Fiducia, uguaglianza, energia sociale. Ma anche: ecosostenibilità, costi, cura degli adolescenti. Ne “La casa di tutti” Antonella Agnoli fa confluire diversi temi nella biblioteca, ricordandoci il suo valore come “terzo luogo”. Si tratta di un luogo d’incontro in cui convergono persone che altrove non si frequenterebbero. Come mettere insieme l’anziano e l’adolescente con i rasta? La nonna che cuce all’uncinetto la tutina del bambino e la ragazza che vuole imparare a farsi le unghie?
Per arrivare a questo terzo luogo va ripensato l’approccio, tanto del cittadino quanto dell’operatore: la biblioteca non è più solo quel luogo in cui ci sono (tanti!) libri da poter prendere in prestito.
“Si meravigliano soltanto che sia toccato a loro avere un posto così fantastico e per di più gratuito”
La figura del bibliotecario del futuro che emerge dalla disamina di Antonella Agnoli è anche un creatore di eventi, colto, appassionato e accogliente. Dev’essere una persona che ama le persone, perché il nuovo, necessario concetto di biblioteca va oltre l’etimologia del suo nome e si apre alle sopraggiunte necessità: incontrarsi.
Il libro si conclude con una sorta di glossario che assomiglia più a un decalogo: fa venire voglia di correre in biblioteca.
Recensione
Chi mi aveva parlato di questo libro me lo aveva descritto come leggibile in un pomeriggio. Questo, vi dico subito, non corrisponde a verità. Se siete un minimo sensibili all’argomento, se siete affezionati alla biblioteca, se in più avete anche solo il più piccolo spazio di manovra per contribuire alla causa, vi servirà più tempo. Io ci ho messo il triplo, e solo perché mi sono affrettata a partecipare alla challenge di Libreggiando che si chiudeva insieme al mese di settembre, altrimenti ci avrei messo anche di più.
“La prima cosa da fare è non costruire nuove periferie. Bisogna che le periferie diventino città ma senza ampliarsi a macchia d’olio, bisogna cucirle e fertilizzarle con delle strutture pubbliche” (Renzo Piano)
Sì, occorre più di un pomeriggio, per leggere “La casa di tutti”, perché gli esempi di buone pratiche, le idee e le motivazioni messe in campo da Antonella Agnoli, bibliotecaria e consulente da circa cinquant’anni, forniscono stimoli continui. Il lettore sensibile è costretto a pause frequenti perché si ritrova a metabolizzare, fantasticare, progettare su un possibile intervento. Tra il mondo reale delle biblioteche, limitato, carente di servizi come il Wifi o addirittura tavoli, e il mondo utopico (da intendere come il migliore possibile) descritto da Antonella Agnoli, sembra esserci una carta velina che chiunque potrebbe sfondare.
Per questo motivo consiglio la lettura de “La casa di tutti” a politici, dirigenti, operatori culturali, insegnanti, genitori, figli: tutti possiamo collaborare per restituire alle biblioteche la loro centralità in una società in trasformazione.