“La Repubblica nel Pallone” – Fabio Belli e Marco Piccinelli


Voto: / 5

Un libro frizzante, una novità da approfondire: “La Repubblica del Pallone”, pubblicato da Rogas Edizioni, porta Fabio Belli e Marco Piccinelli, entrambi giornalisti, a indagare nei meandri del non sempre cristallino rapporto tra mondo della politica e mondo del calcio.


copertina la repubblica nel palloneIl sodalizio tra gli autori e la stessa casa editrice aveva portato alla realizzazione di un’antologia calcistica sui paesi del blocco comunista (e non solo) “Calcio e Martello”. Il trait d’union tra calcio e politica viene riproposto stavolta in salsa nostrana, e il rischio era di cadere sul binario della noia o di storie abbastanza trite e risapute.

Rischio che “La Repubblica nel Pallone” riesce a schivare brillantemente: i capitoli sono 11 come i giocatori di una squadra di calcio ma i personaggi narrati sono molti di più. Ci sono capitoli che curano intere categorie, come i Presidenti della Repubblica, più coinvolti dal mondo del calcio di quanto si possa pensare, oppure i Segretari del Partito Comunista Italiano (poi PDS, PD e chi più ne ha più ne metta) legati da un impensabile filo conduttore bianconero.

A proposito di Segretari, c’è un interessante intervista a Marco Rizzo, che del PCI attuale gestisce le sorti, che racconta come la Juventus operasse una politica che strizzava l’occhio al Mezzogiorno già a partire dalla costruzione della squadra. Ci sono poi capitoli monografici, come quelli dedicati a Bettino Craxi e alla sua passione per il Torino, oppure a Silvio Berlusconi, non come magnate multimiliardario del Milan 5 volte campione d’Europa, ma come allenatori di ragazzini, un’attività apparentemente innocua che alimentava però la sua smisurata ambizione proiettata al mondo del calcio.

La Repubblica nel Pallone potrebbe sembrare dunque un saggio che si avvicina più all’almanacco capace di snocciolare dati e date, ma la sorpresa arriva quando leggendo e scorrendo le pagine il divertimento e la curiosità crescono esponenzialmente. Alcuni ritratti sono infatti irresistibili, a partire dall'”avvocato del diavolo” Di Stefano, capace di incursioni ai confini della realtà tra calcio e politica, dal Sindaco dei Sindaci Achille Lauro al cavalier Mario Auriemma, sin troppo colorito carneade della politica capitolina. Anche il capitolo su Ciriaco De Mita risulta apprezzabilissimo, in particolare su una indimenticabile battuta di Indro Montanelli sull’ex segretario DC appassionato dell’Avellino Calcio.

Difficile trovare un libro del genere capace di strappare sorrisi e persino qualche sonora risata pur mantenendo una rigorosità apprezzabile. Pur essendo a doppia firma c’è spazio per un terzo uomo, con Alessandro Iacobelli che firma una interessante chiacchierata con Stefano Andreotti, lazialissimo figlio del Divo Giulio che invece dedicava la sua (discreta) passione al figlio di Falcao.

La Repubblica nel Pallone si legge così volentieri che dispiace duri così poco. Forse la stesura è stata chiusa un po’ troppo in fretta, si sarebbe potuto arricchire un quadro promettentissimo (vengono in mente diversi personaggi che potevano essere trattati, da D’Alema e Veltroni fino a calciatori che si sono dedicati alla politica, come Gianni Rivera) e qualche scelta, come inserire nelle note link a video difficili da riportare su dispositivi digitali, appare appunto figlia della fretta. Ma questo può aprire magari lo spazio a un secondo capitolo, considerando l’eccellente risultato finale in termini di qualità del libro e dello sviluppo di un’idea finalmente originale nell’esausto mare magnum della letteratura sportiva.

Carla Valentini

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