“L’amore e gli stracci del tempo” – Anilda Ibrahimi


Voto: 4 stelle / 5

“L’amore e gli stracci del tempo” (Einaudi 2009) è un romanzo scritto in Italiano dall’albanese Anilda Ibrahimi. L’ho letto perché è stato scelto per il mese di agosto dal gruppo di lettura EquiLibro di Pescara.

Trama di L’amore e gli stracci del tempo

Brutta storia, diventare amici tra kosovari e serbi negli ultimi venti anni del Novecento. Peggio ancora, innamorarsi. Accade invece proprio questo fra Zlatan e Ajkuna.

Ma la guerra li separa: Zlatan finisce in Italia, Ajkuna in Svizzera. E in qualità di rifugiati politici è molto difficile potersi rintracciare.

Inoltre, Ajkuna ha una bambina. Di chi è? E Zlatan lo saprà mai?

Recensione

Ho trovato lo stile dell’autrice lirico e intenso. L’ho apprezzato molto e ha permesso una lettura agile, grazie anche ai capitoli brevi e al realismo delle dinamiche interpersonali.

Se posso fare un commento di pancia devo dire, però, che questa storia mi ha messo tanta rabbia. Arrivata a metà, quando è stata chiara la disparità fra le situazioni personali dei due protagonisti, ho sentito il bisogno di ribellarmi. L’autrice, naturalmente, non c’entra niente: l’ingiustizia è insita in questo tipo di vicende e chissà quanti amori sono andati così.

La chiave di lettura più interessante che ho trovato per “L’amore e gli stracci del tempo” è venuta fuori durante l’incontro con il gruppo di lettura. Ho capito che il finale suggerisce l’accettazione del passato e la sua integrazione al presente, in nome di un futuro ricco e composito. Questa interpretazione è valida non solo a livello famigliare ma anche politico e etnico.

“Il tuo viaggio finisce qui: camminerai accanto a tuo figlio, farai tante cose, nulla però sarà più tutto tuo, nemmeno il silenzio”

Mi è costato, invece, un po’, orientarmi geograficamente, nei salti temporali e tra le diverse anticipazioni.

Le difficoltà geografiche sono tutte mie. È invece dell’autrice la scelta di saltare dei passaggi che magari avremmo voluto vedere messi in scena. L’omissione di incontri potenzialmente ricchi di pathos o di qualche spiegazione politica in più mi ha dato la sensazione di opportunità perse. Anche il fascinoso prologo sembra perdersi, per un’inezia, il giusto posizionamento all’interno del romanzo.

Tuttavia, “L’amore e gli stracci del tempo” è un libro di separazione e di presa di coscienza che consiglio a tutti quelli che non riescono ad accettare il presente perché ancora impantanati nel passato.

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