“Liberazione” – Imogen Kealey


Voto: 5 stelle / 5

Amo i romanzi che parlano di donne. E, tra i miei generi preferiti, il romanzo storico occupa i primi posti. Ergo, non potevo lasciarmi sfuggire “Liberazione” di Imogen Kealey (casa editrice Longanesi, settembre 2020).

L’autore non vi dice nulla?! Bè, in realtà, Imogen Kealey non esiste, è uno pseudonimo. Dietro vi si celano Imogen Robertson (scrittrice celebre in Gran Bretagna, che vanta collaborazioni importanti, come quella con il leggendario Wilbur Smith) e Darby Kealey (scrittore e sceneggiatore californiano, sua è l’acclamata serie per Amazon “Patriot”). Un “esperimento” riuscitissimo, tanto che “Liberazione” pare avrà presto anche un adattamento cinematografico.

Trama di Liberazione

Gennaio 1943-Giugno 1944.

Nancy Wake, dopo un’infanzia difficile ed infelice in Australia, arriva in Francia, dove si guadagna da vivere come giornalista. A Marsiglia, città vivace e caotica, meravigliosa e disperata, s’innamora perdutamente del ricco industriale Henry Fiocca e diventa così una coccolata dama del bel mondo marsigliese.

Con la capitolazione della Francia ai nazisti, però, Nancy, che durante il suo incarico di inviata a Vienna e Berlino era rimasta profondamente disgustata dalla violenza antisemita di cui fu testimone, entra da subito nelle fila della resistenza francese. Diventa la “staffetta” nota come il Topo Bianco, nomignolo affibbiatole dalla Gestapo, per la facilità con la quale riusciva ad aggirare i posti di blocco.

“Lei si scagliava contro il mondo a pugni chiusi come un pugile pronto a soffiare il titolo all’avversario”.

Quando il maggiore delle S.S. Bohm (“una lama sottile, precisissima e ben calibrata”, mandato in Francia per darle la caccia), arresta e tortura suo marito Henry, Nancy fugge in Gran Bretagna. Qui si unisce al SOE, un’organizzazione creata da Churchill, con il compito di “incendiare” l’Europa, con il sabotaggio e la sovversione, dietro le linee tedesche.

Dopo un durissimo addestramento, viene paracaduta nuovamente in Francia, nella Regione dell’Alvernia, per coordinare le azioni dei partigiani francesi contro i tedeschi, in attesa dello sbarco degli Alleati nel D-Day.

A capo dei Maquisards (i partigiani francesi combattenti) guiderà azioni di sabotaggio spettacolari, che culminano nella cattura e consegna agli Alleati delle truppe del Reich ormai in fuga, seguendo sempre i propri ideali di giustizia. Per amore della libertà e per amore del marito.

Recensione

In equilibrio perfetto tra storia e finzione, “Liberazione” è un romanzo che si legge tutto d’un fiato: ritmo incalzante, ambientazione suggestiva, ricostruzioni storiche avvincenti, vicende umane emozionanti e commoventi, a tratti.

“Usa quella sensazione di essere in bilico, lì lì per cadere. A me piace farmi un bel ragazzo, però la gente dice che non dovrei, come a te dice che dovresti restartene a casa perché sentire il sangue che corre forte nelle vene tocca solo agli uomini, Bè, si fottano tutti. Usa la tua rabbia e non permettere a nessuno di farti vergognare per questo”.

E poi, c’è lei, Nancy Wake, Madame Fiocca, il Topo Bianco. Un personaggio incredibile. Un’eroina universale, dei suoi tempi, certo, ma anche dei nostri. Una donna che ha saputo affrontare (e superare brillantemente) ostacoli, paure, pericoli, e, soprattutto, il pregiudizio di genere, da parte degli uomini, tutti, amici e nemici.

Ilaria Bernini

Commenti