“Un altro finale per la nostra storia” – Silvia Bottani


Voto: 4 stelle / 5

Tra le nuove uscite di questo 2023, un posto di rilievo spetta al nuovo romanzo di Silvia Bottani, “Un altro finale per la nostra storia” (SEM Società Editrice Milanese). È un romanzo interiore, incentrato sul potere dell’immaginazione e dei ricordi, un viaggio tra labirinti inesplorati della mente, che spinge verso la verità e contemporaneamente la allontana.

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea inviata in omaggio.

Trama di Un altro finale per la nostra storia

Mauro ha un talento particolare: la memoria. Ha appreso negli anni varie tecniche mnemoniche che gli consentono di raggiungere eccellenti risultati. 

All’inizio della vicenda, Mauro è impegnato in un’importante gara di memoria di livello internazionale. Ogni capitolo del libro corrisponde alle diverse prove che deve affrontare: nomi e volti, numeri casuali da ricordare, immagini astratte e molte altre. Per concentrarsi ha imparato nel tempo ad associare i dati da ricordare ad eventi legati alla sua vita. Una vita condotta quasi nell’ombra, lontano da tutto e tutti, che si regge su lavori saltuari in ambiente universitario. 

Sono un uomo di pianura, vivo di malinconie e di incertezze e nel mio computo personale ho più rinunce che conquiste. A dirla tutta, neanche la mia memoria è frutto di un vero talento quanto di una ostinazione che rasenta l’ossessione.”

Un giorno, dal suo passato riemerge una figura nota, Bianca, sorella del suo migliore amico Fabio, scomparso misteriosamente all’età di diciassette anni. Bianca vorrebbe far luce su aspetti meno conosciuti della vita del fratello, per trovare risposte a domande sospese e giungere finalmente alla verità. Mauro intraprende così un viaggio tra i ricordi del passato, all’interno del “palazzo della memoria”, tra vicende dai contorni indefiniti e sentimenti ritrovati e mai spenti. 

Recensione

Il ricordo. Rifugio, evasione, dolore. Per alcuni è fonte di tristezza, per altri infonde serenità e dolcezza. È l’effetto della sottile malinconia che accompagna ogni visione. Siamo riportati al passato, quasi preda di un incantesimo che ci allontana dal presente e che, per un attimo, ci illude di poter afferrare il tempo e svelarne il suo mistero. 

La memoria è una solitudine abitata e ha un costo, erode la vita reale, ma in ogni caso io sono sempre stato felice di rinunciare a quella dose di realtà che supera il mio livello di sopportazione. Sto bene lì dentro. Nel mio palazzo solitario, costruito un ricordo alla volta, io regno.”

Mauro vive di ricordi. Nascosto tra le pieghe della sua vita, cerca un senso alla sua esistenza all’interno del sentimento crescente per prova per Bianca e del forte legame che li unisce nella figura di Fabio. 

Ma la memoria altera le immagini e talvolta può ingannare. È così che il viaggio indietro nel tempo, compiuto tra i due, sembra appartenere ad una dimensione surreale. Immaginazione e realtà si fondono insieme, non c’è inizio, né fine, solo un eterno presente.

La scrittura magnetica dell’autrice riesce a rendere al meglio tutto questo, grazie ai dialoghi privi di punteggiatura, dai contorni indefiniti, o attraverso i diversi piani temporali della narrazione. Anche noi lettori, come Mauro, confondiamo talvolta presente e passato, illusioni e ricordi, cerchiamo di afferrare il corso degli eventi che diventano sempre più evanescenti. 

Tutto passa in secondo piano, anche la scomparsa di Fabio o l’amore per Bianca, e a fine lettura rimane solo una certezza: il palazzo della memoria potrà offrire sempre un porto sicuro in cui rifugiarsi e continuare a sognare.

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