“L’odore dei cortili“ è un romanzo di Giuliano Brenna, ambientato a Lisbona nel periodo finale della dittatura di Salazar e l’inizio della democrazia.
E’ stato appena pubblicato (ottobre 2024) da Il ramo e le foglie edizioni.
Si ringrazia la casa editrice per l’omaggio cartaceo.
Trama de L’odore dei cortili
Protagonista è Mattia Rosenberg, un ragazzo alla ricerca della sua collocazione nel mondo. La madre è morta, uccisa nel periodo della dittatura per un un equivoco fatale. Mattia, già da piccolo, è ossessionato dal senso di colpa per non averla protetta. Ad aggiungersi anche l’assillo di un padre, a lui sconosciuto, che forse è stato causa della sparizione materna. Sono pensieri che inibiscono la possibilità di amare.
Mattia – occhi grigi con pagliuzze azzurre, labbra rosse e sottili, di quelle che non riescono a dire tante più di tante bugie, poco avvezzi a mostrarsi in un sorriso, ma quando lo fanno incantano – crescendo, impara i rudimenti del linguaggio corporeo. Nel cercare il sesso furtivo con uomini senza identità, ad agire è solo il corpo, mentre l’anima è assente: i suoi desideri sono talmente forti da fargli dimenticare quello che socialmente è giudicato corretto o sbagliato. Nel suo peregrinare in una Lisbona che lascia quegli odori – da cui il titolo del romanzo – di cui non ci si può più liberare, avviene l’incontro con il capitano Green, una persona che, avendo celato la sua vera identità dietro il regime, ora punisce se stesso e gli altri.
Arriverà per Mattia il momento che sembrava irraggiungibile della presa di coscienza non solo dei suoi istinti, ma anche dei suoi sentimenti per poter essere, finalmente, umano di carne, sangue, pelle, ma senza dolore, senza angoscia.
Recensione
Mattia ha l’attitudine di mescolare i vari aspetti della vita in modo da far convivere le parti dolci, quelle acide, le cose che si possono dire con quelle segrete. Molto però, dentro di lui, ristagna sul fondo senza riuscire ad arrivare alla superficie. Specie se si è rimasti orfani in situazioni poco chiare, ciò che è nascosto vuole dilagare, pur in un ambiente severo e giudicante. Il viaggio interiore di Mattia non collima nella modalità con quello esteriore: si annulla il bisogno di relazioni significative per far spazio solo al desiderio carnale. Anche il capitano Green che, nel libro, riveste un ruolo importante, vive una sessualità malata.
Sullo sfondo, la situazione politica in Portogallo: il sogno grandioso di uno Stato pronto a rinnegare le passioni se appaiono come ostacolo a formare una famiglia.
Personalmente, ho trovato ambientazioni e situazione politica inserite a volte in modo spezzettato, con la fatica di armonizzare con il contenuto del capitolo. Si avverte la ricerca di una prosa ambiziosa, però con l’inciampo di frasi lunghe, colme di subordinate che tolgono, a tratti, agilità alla lettura.
Resta al lettore l’immagine di un ragazzo che vuol far sentire la propria voce, in modo impudico, ma sincero; durante lo svolgersi degli eventi si avrebbe voglia di rassicurarlo, di spronarlo ad una scelta che gli permetta di venire a patti con i vuoti trascinati.