“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente non c’è modo di opporvisi.”
L’olfatto è uno dei cinque sensi che, a livello ancestrale, ci permette di orientarci alla ricerca di cibo, ci allontana dalle minacce, ci rassicura, ci permette di creare connessioni tra una fragranza ed una memoria ad essa associata.
Ognuno di noi, a propria volta, emana un odore caratteristico che permette di essere riconosciuto dagli altri come simile, fa rientrare ciascuno nel grande insieme degli esseri umani. Molto spesso è il nostro naso a spingerci verso un’altra persona, prima ancora che si attivino altri sensi.
Trama Il profumo
Che cosa succede se un uomo nasce senza nessun odore? Succede quanto è accaduto a Grenouille, da sempre allontanato dagli altri, considerato una “creatura del demonio”, un pariah, indegno di essere accettato ed amato perché privo di un profumo personale che lo equipara ad un qualsiasi essere umano e lo fa riconoscere, dagli altrui cervelli, come tale. Il problema è che Grenouille ha un naso “assoluto” cioè riesce a distinguere milioni di odori, scindere gli effluvi in ogni singolo odore che li compongono, memorizzarli e catalogarli, anche senza conoscerne il nome. “Quest’anima odorosa, l’olio essenziale, era appunto la parte migliore delle cose, l’unica che destasse il suo interesse.”
Commento
E’ su questo paradosso che Süskind basa il romanzo “Il profumo”, portando il protagonista a cercare a tutti i costi di essere accettato per quello che è, sfruttando questa sua dote, per creare il “suo” profumo. Un uomo che non è “umano” – perché non viene riconosciuto come tale e perché incapace di amare ed essere amato – riuscirà nel suo scopo grazie ad una complessa (non per lui) alchimia?
“E se anche il suo profumo di fronte al mondo lo faceva apparire come un Dio, se non riusciva a sentire il proprio odore e se quindi era condannato a non sapere mai chi egli fosse, se ne infischiava, se ne infischiava del mondo, di se stesso, del suo profumo.”
Un romanzo geniale e controverso, un personaggio, Grenouille, che o si odia o si ama, non ci sono vie di mezzo, non lascia spazio a sentimenti tiepidi. Io l’ho amato, la sua magia ha ammaliato anche me.
Süskind ha creato un’opera brillante e originale, probabilmente godiamo di un’ottima traduzione curata da Giovanna Agabio, la maestria dell’autore è di riuscire ad usare in maniera sublime le parole per trattare un tema per il quale la nostra lingua – quella dell’umanità intera, probabilmente – non ha parole. E’ difficile descrivere in termini un profumo o una puzza, ma Süskind ci riesce perché, mentre si legge, si è inebriati dalle fragranze e si è infastiditi dalle nefandezze odorose raccontate. Se non è una magia geniale questa…
Chiara Carnio
Pensavo che, avendo visto il film, questo libro non avrebbe aggiunto molto alle mie impressioni, già positive e affascinate dall’aspetto macabro che il film mette in risalto.
Mi sbagliavo: l’autore è bravissimo a dare a questo libro una dimensione olfattiva. E’ uno stupore continuo ricordare che l’aria che ci circonda è impregnata anche delle persone che la vivono (specie in un’epoca in cui non era facilissimo lavarsi), degli oggetti che usiamo, dello stato della vita.
Inoltre ci troviamo davanti a una situazione di disagio esistenziale impossibile da comprendere, perché chi mai è nato senza odore? Eppure, a volte nasciamo senza identità, senza radici. Non è forse la stessa cosa?
Pensavo che questo libro sarebbe stato solo di passaggio, sui miei scaffali, e invece adesso purtroppo per me (mi serve spazio!) lo terrò ben stretto.