“Modus in rebus”- Riccardo Ferrazzi


Voto: 5 stelle / 5

Modus in rebus” è un romanzo di Riccardo Ferrazzi pubblicato da Morellini editore a ottobre 2023 nella collana Varianti. Ringraziamo la casa editrice e l’Agenzia Anna Maria Riva per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Trama di Modus in rebus

La vita di Vittorio Fabbri, si è fermata a Salamanca, qualcosa gli impedisce di guardare avanti e di voltare pagina. Come se i suoi pensieri, per quanto lucidi, girassero a vuoto. C’è qualcosa di irrisolto, domande senza risposta che lo inchiodano al passato, qualcosa in sospeso, l’attesa di un evento che non si verificherà.

Il pensiero di aver amato senza speranze una donna, che ha fatto parte della sua vita, solo per brevi e fugaci momenti, dalla quale è stato a sua volta amato? o forse no?

 Un’ombra, quella di Maite, un’assenza che prepotentemente urla la sua presenza, qualcosa di inafferrabile che pur disprezzando, fortemente Vittorio, avrebbe voluto con sé. A rendere più doloroso, a tratti insopportabile il vuoto: il sospetto( o la consapevolezza), che l’amata non sia senza peccato. Maite, e le donne nelle quali Vittorio l’ha cercata, sono lontane dalla trasparenza e non prive di scheletri nell’armadio.

Recensione

Salamanca è fascinosa, di un fascino talvolta oscuro ma capace di entrare nelle viscere di Vittorio fino a pretenderne il ritorno, dopo vent’anni, ancora come allora. 

Vittorio è malinconico, come solo chi è profondamente deluso e conscio di verità scomode, sa essere. L’atmosfera è uggiosa, come in un giorno in cui piove una pioggerellina sottile ma incessante, all’apparenza innocua ma che invece arriva all’anima. Come lo stillicidio che plasma le rocce…

Le vicende che si svolgono tra Salamanca, Madrid e Milano, non mancano di tingersi di giallo. La penna che le racconta è sapiente. La lettura è accattivante e molto piacevole.

Modus in rebus o la moderazione, quel limite invisibile che non andrebbe superato. Ma poi, la vita e la morte si contendono il finale, e per quanto l’esito sia scontato e uguale per tutti, purtroppo no, non si muore una sola volta.

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