Il predicato è uno degli elementi fondamentali della frase. Si potrebbe quasi dire che “senza verbo non si canta frase, così come senza prete non si canta messa”. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche di questo elemento e quali tipologie si possono incontrare nell’analisi logica di una frase.
Che cos’è il predicato
Paolo costruisce un castello di sabbia.
Il cane dorme.
La quercia era stata colpita da un fulmine.
La rosa è molto profumata.
Le parole evidenziate sono predicati. Esso fornisce informazioni sul soggetto della frase e può indicare:
- Quale azione compie il soggetto
- Quale azione il soggetto subisce
- Una caratteristica del soggetto
- In quale situazione si trova il soggetto
Il predicato, sempre costituito da un verbo, è l’elemento della frase che dà informazioni sul soggetto. Concorda con il soggetto, cioè modifica le sue desinenze accordandosi con esso nella persona, nel numero e nel genere.
Il gruppo del predicato
Il predicato è sempre costituito da una voce verbale. Vi sono verbi che da soli forniscono informazioni di senso compiuto sul soggetto:
Il sole tramonta. Il cane abbaia.
In molti casi invece i verbi hanno bisogno di altri elementi per poter “predicare” in modo più preciso e completo sul soggetto:
Marta ha visto un bel film. Sergio è il più simpatico dei miei amici.
Queste ultime sono indispensabili, da soli i predicati non avrebbero senso.
L’insieme degli elementi della frase che arricchiscono e completano il verbo costituisce il gruppo del predicato.
Le diverse tipologie
In base al tipo di verbo e al modo in cui la forma verbale è usata si possono si possono distinguere diverse tipologie: il predicato verbale e nominale e quello nominale con verbo copulativo. Vediamoli uno ad uno.
Il predicato verbale
Gianni ha acquistato un libro.
L’aereo è partito.
Il gatto dorme nel cesto.
Il quadro è stato dipinto.
Questi erano alcuni esempi di predicato verbale. Alcune frasi che ti aiuteranno a riconoscerlo.
Il predicato verbale è costituito da un verbo di senso compiuto (riflessivo, transitivo, di forma attiva o passiva) in grado di esprimere un’azione, compiuta o subita dal soggetto, o uno stato e una condizione del soggetto.
Se aveste dubbi riguardo a quando il participio passato concorda con il soggetto. Sappiate che quando ci troviamo dinanzi ad una forma composta in cui l’ausiliare è avere, allora il participio passato rimane invariato:
Il bambino ha giocato.
I bambini hanno giocato.
Se invece l’ausiliare è essere, il participio passato concorda con il soggetto nel genere e nel numero:
La ragazza è arrivata.
Le ragazze sono arrivate.
Esistono dei verbi completamente intransitivi che non hanno bisogno di altri elementi per esprimere il loro significato (ridere, nascere, etc …).
Gli altri verbi predicativi sono invece accompagnati da una o più espansioni, i complementi, che ne completano l’azione informativa e costituiscono con il verbo il gruppo del predicato.
I verbi servili (dovere, potere, volere, sapere) e i verbi fraseologici (cominciare a, stare per, smettere di …) formano con l’infinito o il gerundio che li segue un solo predicato:
Mio fratello (soggetto) non smette di ridere. (predicato verbale)
Il predicato nominale
Marco è un medico.
L’abito è elegante.
Quelli evidenziati nelle frasi, formati da una voce del verbo essere e da un nome o da un aggettivo, che riferiti e accordati con il soggetto ne precisano una caratteristica, sono predicati nominali, perché “predicano”, raccontano qualcosa sui soggetti; sono detti nominali perché l’elemento forte, che dà senso al verbo è una forma nominale: nome o aggettivo.
La voce del verbo essere, che costituisce la parte verbale del predicato nominale, prende il nome di copula poiché unisce il soggetto al nome o all’aggettivo, cioè alla parte nominale del predicato. Il nome o l’aggettivo sono detti nome del predicato. Il predicato nominale specifica una qualità, una caratteristica o una condizione del soggetto.
La parte nominale concorda con il soggetto nel genere e nel numero. Il nome del predicato può essere formato anche da più aggettivi o nomi coordinanti o da qualsiasi altra parte del discorso usata con valore di nome:
Il babbo è amante della musica. (verbo – participio)
La nonna non è più lei. (pronome)
In quella discussione il non insultarla fu molto. (avverbio)
Il verbo essere: differenza tra predicato verbale e nominale
ATTENZIONE! Il verbo essere, oltre ad avere la funzione di copula, può avere valore predicativo e quindi funzione di predicato verbale, quando significa:
- Esistere: Dio è.
- Stare: Valerio è in piscina.
- Trovarsi: La macchina è in garage.
- Appartenere: Questo gatto è di Orazio.
- Esserci: Nel bosco ci sono mirtilli e lamponi.
Inoltre, può essere utilizzato come ausiliare nella forma passiva e nei tempi composti dei verbi, sempre con funzione predicativa.
Il predicato con verbo copulativo e il complemento predicativo del soggetto
Il vecchio Giuseppe vive solo.
Donatella sembrava triste.
Pasquale è diventato capitano della squadra.
I verbi evidenziati non hanno un significato compiuto, hanno perciò bisogno di un aggettivo o di un nome per assumere un significato ben definito; svolgono come il verbo essere, la funzione di copula, di legale fra il soggetto e la parte nominale e sono detti per questo verbi copulativi.
I verbi copulativi più comuni sono:
- Sembrare, divenire, parere, diventare …
- Alcuni verbi intransitivi o riflessivi, indicanti un modo di essere del soggetto, come vivere, crescere, morire, nascere, allontanarsi, tornare …
- I verbi appellativi (dire, chiamare, soprannominare), elettivi (nominare, eleggere, creare), estimativi (stimare, ritenere, giudicare) usati nella forma passiva.
La parte nominale (nome e aggettivo), che si riferisce grammaticalmente al soggetto e completa il significato di questi verbi formando con essi un predicato nominale, si chiama complemento predicativo del soggetto.
La frase nominale
Buon giorno! Tutto bene?
Sì, tutto bene, grazie!
In queste frasi manca il predicato, ma in realtà il verbo è sottinteso e lo si può immaginare dal significato generale della frase, dal tono e dal contesto della comunicazione.
Queste frasi sono ellittiche (mancanti) del predicato e poiché sono costituite solo da nomi o gruppi nominali si chiamano frasi nominali.
La frase nominale è immediata, chiara e vivace. Generalmente viene usata nelle formule di saluto, di cortesia, nelle espressioni in forma concisa, nei comandi rapidi, nei proverbi, nelle risposte brevi che sottintendono il verbo utilizzato nella domanda, nei titoli degli articoli, etc …
Ecco alcuni esempi di predicato nominale:
Buona notte! (Ti auguro una buona notte)
Attenti! (State attenti)
Dove abiti? A terni. (Abito a Terni)
Esercizi sul predicato
- Il treno raggiunse Ferrara verso le otto e un quarto.
- Carlo è forte, Marco debole.
- La giornata era limpida e serena.
- La gita è stata molto piacevole, abbiamo visitato luoghi incantevoli.
- In estate andrò in Spagna, andrò a visitare dei parenti.
- Mi piace la pizza anche se preferisco la pasta.
- La donna è stata nominata presidentessa del circolo.
- Non voglio esprimermi.
- Potrei essere nominato giudice del concorso.
- È pericoloso l’abuso di farmaci.
- Mauro è antipatico a tutti per la sua superbia.
- Il ragazzo è fuggito di casa senza alcun motivo.
- Il folle ripeteva in modo ossessivo frasi senza senso.
- Il quadro rappresentava una scena di caccia.
- Il traghetto è partito presto lasciando dei passeggeri sul molo.
- Il film non è stato entusiasmante.
- In cielo le nuvole sono grigie e minacciose.
- I dolci sono molto invitanti.
- Mio fratello è un informatore medico di una nota casa farmaceutica.
- I miei nipoti sono contenti per il regalo ricevuto.
- Il budino mi riesce sempre buonissimo.
- Il frastuono era diventato insopportabile.
- L’imputato fu dichiarato colpevole dal giudice.
- Antonio è soprannominato “Per di carota” per i suoi capelli rossi.
- Lina ci è sembrata gentile.
Predicato verbale e nominale esercizi
Se dovessi incontrare ancora difficoltà nel trovare la differenza tra predicato verbale e nominale, chiedi pure nei commenti!
- Il mio maglione è questo.
- I coniugi Alberini sono molto simpatici ed educati.
- Quella moto è di Andrea.
- Non c’è Ada? No, non è in casa.
- Il suo ragionamento è logico e lineare.
- Già partito Massimo?
- Il vincitore è un ragazzo di quindici anni.
- Nel frigorifero c’è del formaggio fresco.
- Questa arancia è succosa.
- Perché siete arrivati così tardi?
- Siamo a casa della nonna.
- Quell’uomo seduto sui gradini della chiesa è nuovo del paese.
- Il lavoro a maglia è piacevole e rilassante.
- La lezione di fisica è noiosa.
- L’orologio era antico e preciso.
- Gianno è sempre puntuale.
- Non ci sono camicie stirate nel cassetto.
- Quel bosco è del marchese Valforte.
La grotta era illuminata dalla luce fioca delle torce.
Era illuminata e’ predicato verbale o nominale?
In questa frase è predicato verbale. La frase infatti è in forma passiva con soggetto, predicato verbale (voce del verbo illuminare, imperfetto passivo) e complemento di causa efficiente.