“Quel che resta del giorno” – Kazuo Ishiguro


Voto: 4,5 stelle / 5

“Quel che resta del giorno” (1989) è il terzo romanzo dello scrittore inglese Kazuo Ishiguro, nato a Nagasaki nel 1954 e trasferitosi nel Regno Unito all’età di sei anni.
Dal libro è stato tratto l’omonimo film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1993, con la regia di James Ivory e gli attori Antony Hopkins ed Emma Thompson. 

Trama di Quel che resta del giorno

Nella tenuta nobiliare inglese di Darlington Hall il maggiordomo James Stevens Jr. è invitato dal nuovo padrone di casa, il facoltoso americano Mr Farraday, a prendersi una settimana libera per avere occasione di ammirare e apprezzare i panorami del sud-ovest inglese. Sulle prime un po’ restio, la lettera di una vecchia collega di lavoro, trasferitasi anni addietro proprio in Cornovaglia, convince definitivamente il domestico. 

Durante questo primo vero viaggio, lasciandosi andare ai ricordi del passato, Mr Stevens tirerà le somme della propria vita e giungerà a nuove sorprendenti conclusioni.
Scoprirà – e il lettore con lui – la difficile verità che a lungo ha tenuto serbato nel profondo. 

Recensione

“Quel che resta del giorno” è un romanzo che coinvolge poco a poco, ma inesorabilmente. Nel momento in cui realizziamo che Mr Stevens non è ciò che sembra e in particolare ciò che ci racconta, ci immergiamo nel racconto sotto una luce diversa e più profonda. Non ci troviamo di fronte a un serafico maggiordomo vittima della nostalgia, ma a una persona che mette in discussione tutti gli sforzi e i sacrifici fatti nel corso di trent’anni e il loro fine ultimo. 

Ci si chiede allora – e lo chiede anche lo stesso Mr Stevens a un domestico in pensione in riva al mare l’ultimo giorno di viaggio – cosa rimane di una vita spesa al servizio di un ideale di cui ci si è fidati e che poi si scopre vuoto e riposto nella persona sbagliata. Ci si può rimettere in gioco quando tutto sembra ormai perduto e, soprattutto, passato? 

Davide Renna

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